Misurare la qualità della vita nelle città

Un’analisi multidimensionale svolta sulla qualità della vita nella città di Roma per misurare il benessere dei cittadini.

Autore

Francesco Temperini

Data

5 Settembre 2022

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6' di lettura

DATA

5 Settembre 2022

ARGOMENTO

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Come si misura il benessere di una città, di una nazione o di una regione del mondo? In base a quali parametri la qualità di vita degli abitanti può essere giudicata alta? Quali sono i criteri da tenere in considerazione per ricavare queste informazioni? Questi sono tre spunti per iniziare a immergersi nella lettura della ricerca sperimentale svolta sul territorio capitolino.

Misurare le nostre vite

Lo studio su Roma è stato sviluppato con una ulteriore domanda: il municipio dove i residenti hanno il reddito pro-capite più alto è anche quello dove i residenti hanno il benessere maggiore? 

Il paradigma teorico che ha accompagnato tutto il lavoro, incentrato sul benessere dell’individuo, si è ispirato alla teoria dello sviluppo umano 1 insieme alla nozione filosofica dell’eudemonia, la quale va oltre la valutazione riflessiva dell’individuo e dei suoi stati emotivi, concentrandosi sui funzionamenti e la realizzazione della persona stessa. Tale concetto sottolinea come il benessere è un processo in corso, non uno stato finale; perciò, la sua analisi andrebbe ripetuta con frequenza annuale, così da poter notare incrementi o diminuzioni negli indicatori del benessere di ogni individuo.

Nel 2010 Equilibri dedicò a questo argomento un intero numero dal titolo Oltre il Pil. Al suo interno l’articolo Cambia il paradigma, cambia la misura 2, analizzava il rapporto della  Commision sur la mesure des performances 3, e sottolineava che «da statistiche migliori potranno scaturire confronti, esperimenti e forse politiche migliori, in un circolo virtuoso di una politica economica che parta dai dati. Einaudi predicava la necessità di conoscere per deliberare»4.

Lo stesso numero conteneva inoltre un articolo in cui la Feem presentava il suo indicatore di sostenibilità, contribuendo così al miglioramento delle statistiche in uso. 5

A volte bisogna rinnovare le proprie metriche statistiche per misurare come si evolve la nostra società, quantomeno, «what we measure affects what we do; and if our measurement are flawed, decision may be distorted»6 7.

In un momento delicato come quello attuale (marzo 2022), nel mezzo di una pandemia e una guerra alle porte dell’Europa, rimane sempre più centrale il fatto che le politiche vanno supportate con statistiche che  siano al passo con le dinamiche globali. Inoltre, in una più recente edizione di Equilibri è stato anche affrontato il tema Le città in cambiamento 8; dove si evidenzia come il filo conduttore degli articoli è sempre quello della sostenibilità in tutte le sue dimensioni, ricordando che l’analisi dell’evoluzione metropolitana deve tener conto del «continuo binomio tra libertà e controllo nel contesto metropolitano» 9.

Libertà e benessere

Proprio dalla parola libertà segue questo elaborato; gli individui devono poter essere liberi di scegliere una vita a cui, a ragion veduta, danno valore 10; ovvero, la popolazione deve essere messa in grado di poter scegliere a quale vita aspirare. Non a caso, Amartya Sen parla di libertà sostanziale, la libertà di raggiungere gli obiettivi che una persona ha ragione di proporsi. Questo presuppone che la vita dell’essere umano è più di un insieme di relazioni commerciali essendo esso imperscrutabile. È il concetto di «pieno sviluppo della persona umana» 11 utilizzato dalla Costituzione italiana e al cui conseguimento essa indirizza l’azione della Repubblica, quindi di tutti noi.

Lo sviluppo ha come obiettivo principale quello di ampliare le scelte delle persone. In linea di principio, le scelte possono essere infinite e possono cambiare nel tempo. Spesso le persone apprezzano i risultati che non si manifestano totalmente o direttamente, in termini di reddito o di crescita: maggiore accesso alla conoscenza, migliore nutrizione e servizi sanitari, mezzi di sussistenza più sicuri, un buon sistema sanitario, criminalità e violenza fisica, orari di svago soddisfacenti, libertà politiche e culturali e un senso di partecipazione alle attività della comunità. 

Numerose sono le dimensioni e i diversi ambiti da prendere in considerazione se si volesse scattare una fotografia della qualità della vita di una persona. Il benessere di un individuo è un tema attualmente molto dibattuto. Nel tempo si è cercato di darne una definizione e anche una misura a livello nazionale oltre che individuale, e ancora oggi non si è trovata una comune soluzione: chiaramente è una definizione che racchiude più dimensioni al suo interno. Prima di illustrare lo studio interdisciplinare effettuato a Roma, è necessario definire tre parole chiave del capability approach di Sen, fondamentali per affrontare l’economia dello sviluppo umano: capability, functioning e agency.

  • Functioning o funzionamenti in italiano, sono attività e stati importanti che costituiscono il benessere delle persone – come essere sani e ben nutriti, essere istruiti e avere un buon lavoro. Sono anche dimensioni legate al reddito e ai beni, ma descrivono ciò che una persona è in grado di fare o di essere con questi.
  • Agency è la capacità di perseguire obiettivi che ciascun individuo ha ragione di valorizzare. L’agency si riferisce a una persona che agisce, i cui risultati possono essere giudicati in base ai suoi obiettivi e valori.
  • Capability o capacitazione in italiano, è definita come «le varie combinazioni di ‘funzionamenti’ (stati di essere e fare) che la persona può realizzare» 12. La capability è, quindi, un insieme di vettori di funzioni, che riflettono la libertà della persona di condurre un tipo di vita o un altro, cioè «per scegliere tra le possibili vite» 13.

Misurazioni in Transizione, esempio nella città Roma

Date queste premesse generali affrontiamo la transizione partendo dalle misurazioni della qualità della vita in un’indagine svolta a Roma 14; «Le transizioni sono sempre state un processo storico di differenziazione e non di convergenza» 15. La caratteristica di differenziazione di questa ricerca è la centralità e la partecipazione dell’individuo in tutto il processo di ricerca.

Sono state applicate, in questa analisi, le teorie sullo sviluppo umano attraverso una metodologia basata su un’indagine campionaria, che ha coinvolto 549 individui residenti a Roma. Grazie ai dati raccolti è stato possibile creare un indice, suddiviso in nove dimensioni, con cui si è potuto rilevare il benessere di ogni individuo intervistato, aggregato e suddiviso per municipi.

Le nove dimensioni del benessere (i cosiddetti funzionamenti) sono:

1. Vivere in un ambiente salubre;

2. Essere istruiti;

3. Vivere in un alloggio decoroso;

4. Svolgere un lavoro soddisfacente sia a livello personale che economico;

5. Essere in buona salute;

6. Essere socialmente attivi;

7. Vivere in un ambiente sicuro;

8. Spostarsi facilmente;

9. Godere del proprio tempo libero.

Questo metodo ha permesso di elaborare dei micro-dati che sono stati fondamentali per poter vedere i risultati del capability approach. Le dimensioni del benessere sono state costruite tramite dei focus group 16, volti a valutare gli aspetti qualitativi della vita dei cittadini romani.

Non sono state valutate direttamente le capabilities di ogni individuo, perché in quel caso si sarebbe misurata la libertà sostanziale di quest’ultimo e non il benessere. Questo lavoro si è quindi concentrato sui fini e non sui mezzi o, usando un termine tecnico, sugli indicatori di outcome, ovvero indicatori di valutazione dei risultati (il livello raggiunto per ogni funzionamento).

Dall’analisi dei dati sono emerse diverse percezioni per ogni indice dei residenti romani nei diversi municipi: il dato più importante è nella mappa X (in fondo) dove si risponde alla domanda iniziale di ricerca in maniera negativa; il municipio più ricco 17 economicamente (il secondo) non risulta avere il livello di benessere totale più alto. Tale giudizio è emerso grazie all’aggregazione dei dati in un indice multidimensionale che tiene conto delle nove dimensioni del benessere.

Nel report di Stiglitz, Sen e Fituoussi 18si affermava il bisogno di studiare nuove misurazioni del progresso sociale ed economico, e questo lavoro segue quella direzione. Un’ulteriore riflessione portata avanti è quella sul ruolo della città, in quanto essa è «la discarica delle ansie e apprensioni generate dall’incertezza e dall’insicurezza legate alla globalizzazione, ma è al tempo stesso il laboratorio in cui mettere in campo, sperimentare ed eventualmente adottare i mezzi per placarle e dissiparle» 19. 

Questo elaborato è stato un esperimento per un’analisi multidimensionale del benessere dei cittadini romani; si è sperimentato un metodo per meglio descrivere i funzionamenti raggiunti dagli intervistati e mediante il quale si possono riconoscere gli ostacoli che le persone affrontano a causa dei loro sforzi e le loro stesse iniziative.

Come è emerso dai dati, Roma non è una città di paure (gli intervistati si sentono sufficientemente sicuri in molti municipi), Roma è una città di speranze. Speranze che, adottando una giusta metrica, possono facilitare questa particolare fase di trasformazione della società.

Quest’ultima, infatti, si trova di fronte a difficoltà sempre maggiori, nella riproduzione dei rapporti economici e sociali su cui si fonda, per tale motivo è costretta a riadattare ed evolvere le proprie metriche.In conclusione, le speranze sono anche quelle di riuscire a mitigare le incertezze e le insicurezze.

Questo processo può essere interpretato in un’ottica di ampliamento delle opportunità per gli individui, così da poter liberamente scegliere la vita a cui aspirano; ricordando di non lasciare nessuno indietro, perché: «le persone sono la vera ricchezza di un paese» 20.

Mappa X, elaborazione 21 di Francesco Temperini,2020

Note

  1. A. Sen, Development as freedom, Oxford, Oxford University 1999.
  2. B. Bortolotti, C. Carraro, Cambia il paradigma,cambia la misura? ; in «Equilibri», n. , 1, 2010, pp. 1-21.
  3. J. Stiglitz, A. Sen, J, Fitiussi, Mismeasuring our lives, why GDP doesn’t add up; The report by the commission on the measurement of economic performance and social progress, New York, The New Press, 2009. Mismeasuring our lives, che, tradotto in italiano, è «misurare male le nostre vite».
  4. B. Bortolotti, C. Carraro, Cambia il paradigma, cambia la misura? , cit. ,  pp. 18-19.
  5. C. Cruciani, E. Lanzi, L’indice di sostenibilità FEEM: uno strumento per guardare il futuro, in «Equilibri», n. 1, 2010
  6. J. Stiglitz, A. Sen, J. Fitoussi, Mismeasuring our lives, cit.
  7. Tradotto in italiano: «Ciò che misuriamo influenza ciò che facciamo, e se le nostre misurazioni sono errate, le decisioni potrebbero essere distorte».
  8. A. Lanza, Al lettore, in «Equilibri» n. 2, 2020
  9. Ibidem.
  10. A. Sen, Development as Freedom, cit.
  11. Costituzione della repubblica Italiana, Art. 3.
  12.  A. Sen, Development as Freedom, cit.
  13.  A. Sen, Inequality reexamined, Oxford, Clarendon Press, 1992.
  14.  Indagini svolte nel mese di Dicembre 2019.
  15.  G. Sapelli, Pensare la transizione in «Equilibri», n. 2, 2021, pp. 283-296
  16. Gruppi di persone selezionati da studiosi e di impegnati nella discussione di un argomento prestabilito, allo scopo di determinare le idee e gli orientamenti di fondo di un insieme più vasto di persone.
  17. Elaborazioni Ufficio di Statistica e Dipartimento Risorse Economiche di Roma Capitale su dati Siatel-Agenzia delle Entrate in Comune di Roma, i numeri dei municipi, benessere economico, Roma, 2019.
  18. J. Stiglitz, A. Sen, J. Fitoussi, Mismeasuring our lives,cit.
  19. Z. Bauman, City of fears,city of hopes, Goldsmith’s college,London,2003.
  20. UNDP, Beyond income, beyond averages, beyond today: Inequalities in human development in the 21st century in human development, Report, 2019.
  21. È stato utilizzato come metodo di aggregazione il Mazziota-Pareto index; con il quale si propone di fornire una misura sintetica di un fenomeno multidimensionale, nell’ipotesi che ciascuna componente non sia sostituibile con le altre. Si è trasformato ciascun indicatore in una variabile standardizzata con media=100 e i valori così ottenuti sono compresi all’incirca nell’intervallo 70-130, più è alto il valore e più è alto il benessere percepito della popolazione intervistata.
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