Conciliare azioni locali ed europee sulle comunità energetiche

Le istituzioni europee hanno inquadrato definizione e diritti delle comunità energetiche, ma gli interventi dell’UE basteranno a far emergere queste iniziative?

Autore

Albert Ferrari

Data

30 Luglio 2024

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5' di lettura

DATA

30 Luglio 2024

ARGOMENTO

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Il concetto di comunità energetica, sviluppato dalla Commissione Europea, trae ispirazione da storie di successo in vari Paesi dell’Unione. Non tutti però sanno che le cooperative energetiche sono state precorritrici di queste iniziative oltre un secolo fa. Un esempio significativo è la centrale idroelettrica cooperativa in Alto Adige, la Società elettrica di Santa Maddalena, creata nel 1921 per «produrre energia elettrica e sfruttarla a beneficio dei propri soci, per assicurare l’illuminazione e il funzionamento meccanico, così da incentivare l’economia e promuovere al contempo il benessere materiale dei soci». Queste cooperative sono emerse in risposta alla necessità di sviluppare fonti energetiche locali e affidabili nelle regioni montane non collegate alle reti centralizzate. Alcune di esse sono sopravvissute e svolgono anche oggi un ruolo cruciale nello sfruttare le energie rinnovabili locali a beneficio delle loro comunità. Con la liberalizzazione del mercato, modelli cooperativi alternativi, come il fornitore Enostra, si sono diffusi.

Il riconoscimento da parte dell’UE delle comunità energetiche nel Clean Energy Package

L’Unione Europea ha riconosciuto l’esistenza delle comunità energetiche e ha iniziato a promuoverle e sostenerle dopo il 2016. Il Pacchetto Energia Pulita per Tutti gli Europei (Clean Energy PackageCEP), adottato nel 2018-2019, costituisce la base di questo sforzo. Attraverso le direttive riviste (UE) 2018/2001 sulle Energie Rinnovabili e 2019/944 sul Mercato Interno dell’Elettricità, e il Regolamento correlato (UE) 2019/944, i consumatori attivi e le comunità energetiche sono stati abilitati a partecipare attivamente e direttamente ai mercati dell’energia e alla produzione di energia rinnovabile. In tal modo, l’UE mirava a migliorare la sicurezza energetica, ridurre le emissioni di gas serra e offrire ai consumatori la possibilità di beneficiare del libero mercato in un momento nel quale i vantaggi derivanti dalla concorrenza al dettaglio non erano particolarmente importanti.

Le disposizioni chiave del CEP includono definizioni e quadri legali per le comunità energetiche, che consentono a cittadini, autorità locali e piccole imprese di generare, consumare, accumulare e vendere energia rinnovabile. Questi quadri danno l’opportunità anche alle comunità energetiche di accedere ai mercati dell’energia e di scambiare l’energia che producono. Inoltre, il pacchetto impone agli Stati membri di creare quadri normativi abilitanti per incoraggiare lo sviluppo delle comunità energetiche. Il recepimento di queste disposizioni da parte dei paesi dell’UE è stato lento e limitato, così come il numero di comunità energetiche definite secondo i testi europei.

Supporto diretto dell’UE attraverso il Repository delle Comunità Energetiche (2022-2024)

Per facilitare la diffusione delle comunità, la Commissione Europea ha promosso il Repository delle Comunità Energetiche (Energy Communities Repository – ECR) tra il 2022 e il 2024. Tale iniziativa ha svolto un ruolo fondamentale nel sostenere le comunità energetiche e nella valutazione dei quadri esistenti. L’ECR ha fornito supporto e risorse agli attori locali, in particolare nelle aree urbane. Parallelamente, il Rural Energy Communities Advisory Hub (RECAH) ha svolto un ruolo simile nelle aree rurali, mentre il Support Service for Citizen-led renovation ha accompagnato i cittadini di quattro comunità nella riqualificazione energetica.

Durante i suoi due anni di attività, il Repository delle Comunità Energetiche si è concentrato su tre aree principali. In primo luogo, esso ha raccolto dati e analizzato le legislazioni e i quadri nazionali esistenti a sostegno delle comunità energetiche. Ha fornito linee guida agli Stati Membri, ai regolatori e ai politici dell’UE basate su barriere e fattori di azione identificati, con raccomandazioni validate con gli stakeholder. È stato costruito un database completo dei quadri politici nazionali e una mappa delle comunità energetiche. In secondo luogo, il Repository ha offerto assistenza tecnica diretta alle comunità energetiche (quattro in Italia) aiutando nell’implementazione dei progetti e nel loro avanzamento e finanziamento. Questo sforzo ha incluso attività di gemellaggio, apprendimento tra pari, webinar di capacity building e workshop. In terzo luogo, l’ECR ha raccolto e promosso risorse, best practices e materiali di orientamento che possono ancora essere consultati sul suo sito web.

In termini di politica e regolamentazione, l’Italia è stata spesso citata come esempio di spicco per il recepimento delle disposizioni, e nonostante il lungo processo di pubblicazione del decreto attuale e degli schemi di supporto attuali, il modello regolatorio virtuale per lo scambio dell’energia è stato fonte di ispirazione per altri Paesi.

Nel frattempo, l’invasione russa dell’Ucraina ha indotto una revisione  delle priorità energetiche dell’UE verso l’efficienza energetica, una maggiore produzione domestica di energia e la diversificazione degli approvvigionamenti. Gli alti prezzi e la volatilità dei mercati energetici hanno reso i politici consapevoli della necessità di permettere a tutti i consumatori di «raccogliere i benefici delle energie rinnovabili1».

La natura multiforme del coinvolgimento dei cittadini nei mercati dell’energia

Sebbene le comunità energetiche rappresentino un potente modello per il coinvolgimento dei cittadini nella transizione energetica, le stesse potrebbero non essere una soluzione valida per tutti. La narrazione dietro le comunità energetiche si è dimostrata efficace in molti contesti, tuttavia, esistono numerosi altri modi in cui i cittadini possono partecipare ai mercati energetici, come investire in pannelli solari, condividere energia, fornire servizi di flessibilità, investire nell’efficienza energetica o semplicemente scegliere fornitori di energia verde. Ciò può essere fatto attraverso accordi contrattuali con fornitori, fornitori di servizi terzi, piattaforme peer-to-peer o creando comunità energetiche.

La scelta tra le opzioni dipende dalle preferenze di ciascun consumatore, dalla volontà di impegnarsi, dal tempo disponibile. Sebbene questi diversi modi di partecipare ai mercati energetici possano avere implicazioni e impatti diversi, la questione rilevante è che tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro circostanze specifiche, possano essere abilitati a contribuire e beneficiare della transizione energetica.

Le iniziative dell’UE a sostegno delle Comunità Energetiche e dei cittadini nel 2023

Costruendo sulle fondamenta del Clean Energy Package, dopo il 2023 l’Unione Europea ha continuato a sostenere ulteriormente comunità energetiche e cittadini attraverso varie iniziative politiche. Uno sviluppo degno di nota è il piano REPowerEU, introdotto in risposta alla necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi. Questo piano include misure per promuovere l’efficienza energetica, aumentare la quota di energie rinnovabili e sostenere lo sviluppo delle comunità energetiche.

Le politiche dell’UE per il coinvolgimento dei consumatori dopo REPowerEU

Negli ultimi due anni, l’UE ha concluso una riforma del mercato energetico per rafforzarne la resilienza e facilitare il coinvolgimento dei consumatori. Questa riforma introduce meccanismi per proteggere i consumatori dalla volatilità dei prezzi dell’energia, migliorare la trasparenza del mercato e garantire che i benefici della transizione energetica siano accessibili. Essa include, inoltre, disposizioni volte a sostenere l’integrazione delle energie rinnovabili e a incoraggiare l’innovazione nei servizi energetici. In questa prospettiva, sono presenti anche nuove disposizioni e riconoscimenti delle comunità energetiche affinché si impegnino nell’efficienza energetica, nella ristrutturazione edilizia, nella transizione giusta e nella pianificazione urbana. Allo stesso tempo, la riforma ha aperto la possibilità di scambiare energia con nuovi attori esterni comunità energetiche. In un certo senso, ha riconosciuto il valore di consentire ai cittadini di impegnarsi in vari modi.

Prossime iniziative sulle Comunità Energetiche e i cittadini

Per sostenere ulteriormente le comunità energetiche dopo l’ECR e il RECAH, la Commissione Europea sta per lanciare l’Energy Community Facility. Questa iniziativa fornirà finanziamenti (e assistenza tecnica) ai progetti di comunità energetiche promettenti in tutta Europa e sosterrà la loro scalabilità e replicabilità. A complemento di questo sforzo, il Citizen Energy Advisory Hub, anch’esso in fase di lancio in questo autunno, fornirà supporto e risorse ai progetti energetici dei cittadini, incluse ma non limitate alle comunità energetiche. L’Hub si servirà di una piattaforma centrale per la condivisione di conoscenze, best practices e linee guida per i politici, gli stakeholder e i consumatori nella creazione e gestione dei progetti energetici cittadini. Prolungherà infine l’impegno dell’ECR in termini di assistenza tecnica, raccolta e analisi dei dati su politiche e modelli in essere in tutta Europa.

Conclusione

L’approccio globale dell’Unione Europea a sostegno delle comunità energetiche e del coinvolgimento dei cittadini sottolinea l’importanza di strategie diversificate e inclusive nella transizione energetica. Le comunità energetiche rappresentano una componente significativa dei numerosi modi in cui i cittadini possono partecipare al mercato dell’energia. Attraverso iniziative come l’ECR, l’Energy Community Facility e il Citizen Energy Advisory Hub, l’UE continua a incoraggiare i suoi cittadini affinché svolgano un ruolo attivo nel concretizzare un futuro energetico sostenibile, al di là della mera regolazione dei mercati energetici. Allo stesso tempo, non è a oggi chiaro se questo sostegno europeo all’azione energetica locale sarà efficace nello sviluppare iniziative di base, e se gli Stati Membri riusciranno ad attuare nei giusti tempi le politiche proposte. Questo rimane da vedere, ma tracciando un parallelo con iniziative ben consolidate come il Convenant of Mayors, si potrebbe essere ottimisti.

Note

  1. L. Meeus, The 5th EU electricity market reform: a renewable jackpot for all Europeans package?, in Florence School of Regulation, 24 ottobre 2022,  https://fsr.eui.eu/the-5th-eu-electricity-market-reform-a-renewable-jackpot-for-all-europeans-package/
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