Nel nostro tempo inquieto, segnato da crisi climatiche e guerre energetiche, Le energie del mondo di Gianluca Ruggieri (Laterza, 2025, € 18,00) è un libro che si offre come bussola per orientare il lettore verso la comprensione di alcune dinamiche fondamentali per le nostre vite. È un testo che informa, spiega e provoca, un manuale e una confessione civile, un trattato che si legge come un racconto, scritto però con rigore scientifico.

Ruggieri ci accompagna in un viaggio attraverso le energie che muovono (e consumano) il mondo, con chiarezza e intelligenza narrativa senza pretendere di avere tutte le risposte, ma restituendoci le giuste domande. Fin dall’inizio, è chiaro che l’obiettivo non è solo capire l’energia, ma capirci qualcosa dell’energia, cioè imparare a leggere uno dei fili invisibili ma decisivi della nostra civiltà.
«Ma capirci qualcosa sull’energia, affidandosi solo a quello che si sente in giro, è praticamente impossibile». — scrive Ruggieri, smascherando un dibattito pubblico che spesso «divaga su temi in realtà poco rilevanti […] e ignora le conseguenze pratiche della dipendenza dalle fonti fossili».
Ed è proprio questa parola — dipendenza — a costruire la prima grande cornice del libro. Una parola che attraversa la storia personale dell’autore («Da piccolo ero uno di quei pochi bimbi appassionati di telegiornali…») e che diventa chiave di lettura della nostra fragilità nazionale ed europea. La crisi energetica del 2021-2023, con il prezzo del gas salito da 0,30 a 3,4 €/m³, è raccontata con precisione — dati, grafici, percentuali — ma anche con la consapevolezza che dietro quei numeri ci sono fabbriche chiuse, ristoratori in ginocchio, famiglie in ansia.
Ma Ruggieri non si ferma alla cronaca. Anzi, la supera. Il suo è un libro di contesto. Ci spiega cosa sia davvero un chilowattora rispetto a un chilowatt, cos’è l’energia utile e perché non tutti i megawatt sono creati uguali. Ed è in queste pagine che la divulgazione si fa etica: ci costringe a ripensare i presupposti stessi del nostro vivere quotidiano.
«Dire energia non è lo stesso che dire potenza; l’elettricità fa storia a sé; e c’è un bell’abisso tra energia primaria, finale e utile».
Nel lungo excursus sulle fonti fossili — carbone, petrolio, gas — il tono diventa quello del narratore storico, quasi epico. Ruggieri non si accontenta di demonizzare il fossile. Lo racconta per ciò che è stato: una manna energetica, un acceleratore di civiltà, una rivoluzione che ha moltiplicato la forza dell’uomo fino a farla coincidere con quella di venti schiavi per ogni cittadino moderno.
«Per fare un confronto, alla fine del XX secolo ogni persona sul pianeta aveva a disposizione (in media) l’equivalente dell’energia prodotta da 20 schiavi che lavorassero a suo servizio».
Eppure, questo stesso dono si è rivelato una condanna. Un ‘gioco col fuoco’ da cui l’umanità non è ancora riuscita a staccarsi, una tecnologia che spreca il 62,5% dell’energia disponibile. In queste pagine Ruggieri è lapidario, asciutto, ma non privo di indignazione.
«Siamo ancora degli Homo erectus incapaci di emanciparci dal fuoco e dalla combustione».
Il libro è ricco di momenti in cui la scienza incontra il linguaggio forte, quasi poetico, della denuncia. Ma la vera forza di Le energie del mondo è che, pur descrivendo un sistema marcio e insostenibile, non cede mai al catastrofismo. È un libro che fa chiarezza senza scoraggiare. Le energie rinnovabili — eolica, solare, idroelettrica, geotermica — sono spiegate non come panacee, ma come strumenti di emancipazione, di democrazia energetica, di autonomia collettiva. Le pompe di calore, le comunità energetiche, la transizione dei trasporti diventano possibilità reali, concrete, quasi tangibili.
Il vero messaggio finale, tuttavia, è che la transizione non è solo tecnica. È politica, sociale, culturale. È una rivoluzione del pensiero e del desiderio. Non possiamo limitarci a cambiare combustibile: dobbiamo cambiare paradigma.
«La dipendenza dal fossile così miete vittime sia tra chi muore sul campo di battaglia, sia tra le fasce più vulnerabili della popolazione».
Con uno stile limpido, ricco ma mai ridondante, Ruggieri firma un testo fondamentale per chiunque voglia orientarsi nel labirinto energetico del nostro tempo. È un libro per studenti, decisori, giornalisti, insegnanti. Ma soprattutto per cittadini. Perché capire l’energia, come dimostra questo libro, non è solo questione di scienza ma uno sforzo e un dovere che deve diventare collettivo.