Perché Stoccolma+50 non è stata l’ennesima conferenza sul clima

Autore

Daniele Guadagnolo

Data

23 Settembre 2022

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3' di lettura

DATA

23 Settembre 2022

ARGOMENTO

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Dopo le Conference of Parties (COP) e gli altri meeting sul clima, Stockholm+50 si pone come un momento di valutazione su quanto fatto dall’umanità negli ultimi 50 anni.

Nel 1972, Stoccolma ha ospitato la United Nations Conference on the Human Environment (Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano): la prima conferenza internazionale che ha evidenziato il ruolo cruciale dell’ambiente nella salvaguardia del genere umano.

Per ‘ambiente umano’, secondo quanto riportato dalla Cornell University, si intende ‘l’insieme delle componenti che determinano lo stato, la condizione e la qualità delle condizioni di vita, di occupazione e di salute delle persone’.

I principali risultati di questa conferenza furono la Dichiarazione di Stoccolma, il Piano d’Azione per l’Ambiente Umano e la creazione del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).

I risultati della conferenza di Stoccolma del 1972

La Dichiarazione di Stoccolma del 1972 ha avuto il merito di accendere la conversazione tra le nazioni industrializzate e quelle in via di sviluppo su temi diversi, ma sempre legati alla sfera della sostenibilità, come il rapporto tra sviluppo economico globale, inquinamento dell’aria, dell’acqua e degli oceani ed il benessere umano.

Mentre il Piano d’Azione è stato strutturato al fine di sviluppare tre punti cardine: 

  1. Un ‘Programma di Valutazione Ambientale Globale’; 
  2. Monitorare le attività di gestione ambientale; 
  3. Sviluppare misure internazionali a sostegno delle attività di valutazione e gestione svolte a livello nazionale e internazionale.

Infine, è doveroso menzionare uno dei più importanti risultati ottenuti da questa conferenza: la nascita dell’UNEP: un’organizzazione internazionale, parte delle Nazioni Unite, il cui scopo è quello di incoraggiare le partnership tra diversi enti per creare progetti atti a tutelare l’ambiente. Ha anche lo scopo di fungere da punto di riferimento per tutte le iniziative a tema sostenibilità, e di ispirare ed informare le persone al fine di consentire alle nazioni e ai popoli di migliorare la loro qualità di vita, senza compromettere quella delle generazioni future.

Da Stockholm 1972 a Stockholm+50 (2022)

Esattamente 50 anni dopo e nella stessa città, le Nazioni Unite hanno tenuto una conferenza basata sugli stessi principi della conferenza del 1972, ma con un obiettivo diverso. L’evento, noto come ‘Stockholm+50: un pianeta sano per la prosperità di tutti – la nostra responsabilità, la nostra opportunità’, è stato organizzato non solo per commemorare la conferenza del 1972, ma anche per valutare tutti gli sforzi compiuti nel campo dell’ambiente umano, della sostenibilità e del cambiamento climatico.

L’evento, tenutosi il 2-3 giugno, è servito come trampolino di lancio per accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, e di tutti i più importanti trattati e progetti concordati e sviluppati negli ultimi 50 anni, tra cui l’Accordo di Parigi ed il Quadro Globale per la Biodiversità Post-2020.

Durante questa conferenza, è stata sottolineata la necessità di una maggiore cooperazione tra le diverse parti (prevalentemente stati) e la necessità di attuare progetti in grado di avere un impatto a livello locale. Inoltre, l’ecocidio è stato uno degli argomenti più discussi, insieme all’importanza dell’educazione climatica e ambientale nelle scuole ed alla necessità di raggiungere il cosiddetto “net zero”, ovvero cercare di limitare, se non eliminare, le emissioni di gas serra.

Il ruolo dei giovani a Stockholm+50

La partecipazione dei giovani è stata una delle forze trainanti di questo evento. Secondo il sito ufficiale di Stockholm+50, “circa 300 giovani hanno partecipato all’incontro nella capitale svedese, e diverse migliaia di persone che hanno aderito online”. È importante menzionare che, inoltre, “più di 700 si sono uniti alla Stockholm+50 Youth Task Force”, un gruppo di lavoro, completamente in remoto, ha scritto un documento intitolato “Global Youth Policy Paper”, in cui gli stessi giovani hanno esortato i loro governi nazionali ad impegnarsi a mantenere le promesse fatte alle scorse COP, tra cui i Nationally Determined Contributions (Contributi Nazionali Determinati) ed a concentrare i loro sforzi su 4 categorie chiave:

  • Nuove azioni per un pianeta più sano;
  • Sviluppo misure per il recupero post COVID-19;
  • Evidenziare la dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile;
  • Garantire un processo decisionale inclusivo.

I risultati di questa conferenza

Durante le quattro sessioni plenarie di Stockholm+50, diversi leader hanno chiesto un’azione ambientale concreta per accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030 e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Migliaia di persone provenienti da tutto il mondo hanno potuto partecipare ai dibattiti ed esprimere le proprie opinioni.

Il risultato di questa conferenza è riassunto in dieci proposte:

  • Fare del benessere umano il punto focale di un mondo più sostenibile per tutti;
  • Adottare il diritto a un ambiente sicuro, sano e sostenibile;
  • Attuare un cambiamento sistemico nel nostro attuale sistema economico;
  • Mantenere le promesse fatte in materia di Contributi Nazionali Determinati (NDCs);
  • Migliorare la gestione dei flussi di denaro pubblico e privato al fine di tutelare l’ambiente, il clima e lo sviluppo sostenibile;
  • Accelerare il processo di evoluzione in alcuni settori chiave, come l’alimentazione, l’energia, l’acqua, gli edifici e le costruzioni, la produzione e la mobilità;
  • Consentire la partecipazione di tutte le parti interessate, compresi i giovani, le donne, le comunità rurali, le popolazioni indigene, i gruppi interreligiosi e le comunità locali alla formulazione e all’attuazione di nuove politiche a livello nazionale e internazionale;
  • Rinnovare e migliorare il sistema internazionale, in particolare mantenendo “un multilateralismo equo ed efficace” e rafforzando il diritto ambientale;
  • Riconoscere la responsabilità intergenerazionale come componente essenziale della politica; 
  • Dare seguito ai risultati di Stoccolma+50 rafforzando e rivitalizzare i processi internazionali in corso.

La direzione è chiara. Ora dobbiamo tradurre tutti questi sforzi in progetti concreti. Solo lavorando tutti insieme, le promesse fatte 50 anni fa e le sue recenti valutazioni avranno un impatto adeguato sul mondo e, in definitiva, lo renderanno più sostenibile per tutti.

Leggi anche >> L’unica guerra giusta è quella per il cambiamento climatico (Ep. 1 Onda Verde)

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