Claudia Sheinbaum, la prima donna a guidare il Messico, la ‘compañera presidenta’ come la definiscono i suoi elettori, è una figura di grande interesse e decisamente innovativa rispetto al panorama politico della sua nazione. Personalità poliedrica, caratterizzata da un impegno politico di lunga data, si distingue in modo particolarmente significativo dai suoi predecessori per la sua solida e inequivocabile identità di ricercatrice e scienziata ambientale, accademica, saggista ed ecologista. In lei si fondono una natura idealista e una formazione rigidamente scientifica.
Per Sheinbaum, il terreno su cui si fonda l’azione politica non è quello delle mere opinioni o delle intuizioni soggettive, ma piuttosto quello rigoroso dei dati, delle tesi validate e di una discussione basata sull’evidenza. Questa filosofia è centrale nella sua visione di leadership. Il suo biografo, il giornalista Jorge Zepeda Patterson, autore de La sucesión 2024, racconta che, interrogata sul suo futuro mandato presidenziale, Sheinbaum ha risposto con chiarezza inequivocabile: «Io sono una che prende le decisioni basandosi sui dati». Questo approccio metodico si configura come un marchio distintivo della sua carriera e della sua leadership, permeando ogni sua decisione. Zepeda Patterson la colloca all’interno di una «sinistra moderna ed europea [nel senso di più pragmatica e meno populista n.d.a], ecologista e impegnata nella lotta per i diritti umani, di genere e delle minoranze indigene», una prospettiva che, pur riconoscendola come continuatrice del progetto politico del suo predecessore López Obrador, ne sottolinea la capacità di distaccarsi su punti cruciali. Sheinbaum ha infatti enfaticamente dichiarato la necessità di «rimettere al centro l’ecologia», accanto alla giustizia sociale e alla sicurezza, segnalando una chiara priorità ambientale che la distingue e la radica profondamente nella sua identità di ecologista.
Le radici di questa sua spiccata inclinazione scientifica e ambientalista affondano nella sua storia familiare e nella sua infanzia. Nata nel 1962 a Città del Messico, Claudia Sheinbaum Pardo proviene da una famiglia di origine ebraica di scienziati militanti di sinistra. Sua madre, Annie Pardo Cemo, è una stimata professoressa di biologia presso l’Università Nazionale Autonoma del Messico (Unam), mentre il padre, Carlos Sheinbaum Yoselevitz, era un ingegnere chimico. L’ambiente in cui Claudia è cresciuta era intriso di stimoli intellettuali e dibattiti politici, un contesto che ha indubbiamente plasmato la sua visione del mondo. La casa della famiglia Sheinbaum negli anni ’60 era un crocevia per l’élite intellettuale della sinistra messicana e per i leader del movimento studentesco tra i quali Raúl Álvarez Garín, fondatore del gruppo politico Punto crítico, Salvador Martínez ed Elena Poniatowska, giornalista e autrice di numerose inchieste sul massacro di Tlateloco, nel quale l’esercito messicano sparò su una folla di universitari che manifestava contro il governo alla viglia dei giochi olimpici di Città del Messico del 1968. Si contarono almeno trecento morti e centinaia di feriti, tra cui l’inviata per la stampa italiana, Oriana Fallaci.
La madre di Claudia era un’attivista politica nel movimento studentesco sessantottino, e il padre un militante del Partito Comunista Messicano. Come ricorda Rosaria Ruiz, amica intima della madre e poi collaboratrice di Sheinbaum, le riunioni in casa loro erano l’occasione per «discutere di politica e di come migliorare le condizioni di vita della gente, perché siamo sempre state persone di sinistra». In questo ambiente è cresciuta Claudia, uno spazio in cui «non c’erano discriminazioni». Questo contesto familiare ha fornito il terreno fertile per lo sviluppo del suo pensiero critico e della sua sensibilità sociale e ambientale, instillandole sin da giovane un forte senso di impegno e una predisposizione all’analisi razionale delle problematiche.
Il percorso accademico di Claudia Sheinbaum è un’ulteriore testimonianza della sua dedizione alla ricerca e alla scienza. Ha intrapreso i suoi studi presso la facoltà di fisica dell’Unam e, dopo aver conseguito la laurea, ha approfondito ulteriormente le sue competenze nel campo dell’ingegneria energetica, un settore intrinsecamente legato alle sfide ambientali e alla sostenibilità. Questa duplice formazione le ha fornito una comprensione approfondita delle dinamiche fisiche ed energetiche che sottostanno ai problemi ambientali, dotandola di strumenti analitici robusti per affrontarli. La sua carriera di ricercatrice presso l’Unam e il suo ruolo di segretaria dell’energia presso la Commissione federale dell’elettricità rappresentano passaggi cruciali che hanno affinato le sue competenze e la sua esperienza pratica nel settore.
È proprio grazie alle grandi competenze dimostrate nell’ambito della ricerca energetica e ambientale che, nel 2000, Sheinbaum si è affermata come il profilo tecnico ideale per gestire il programma di lotta all’inquinamento di Città del Messico, venendo nominata segretaria per l’ambiente nell’amministrazione di López Obrador. La sua nomina è stata dettata dal riconoscimento della sua preparazione specialistica, essenziale per affrontare una delle problematiche più pressanti della megalopoli messicana.
Dopo un periodo di interruzione della politica attiva a seguito di vicende personali e scandali politici che coinvolsero il marito Carlos Ímaz, dal quale poi divorzierà, Claudia Sheinbaum ha scelto di concentrarsi nuovamente sulla sua brillante carriera accademica, rientrando all’Unam come ricercatrice e docente. È in questo contesto che, nel 2007, entra a far parte come ricercatrice del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), l’autorevole organizzazione delle Nazioni Unite che, proprio in quell’anno, è stata insignita del prestigioso Premio Nobel per la Pace. Questo incarico internazionale di alto profilo sottolinea la sua indiscussa autorevolezza nel campo della scienza ambientale e del cambiamento climatico, riconoscendo il suo contributo a livello globale. Durante questa fase della sua carriera, Sheinbaum ha anche dato un contributo significativo alla letteratura scientifica, con la pubblicazione di una lunga serie di saggi e articoli i che riflettono la sua profonda competenza e il suo impegno nella divulgazione della conoscenza. Questa fase della sua vita è cruciale per comprendere la sua identità di scienziata, rafforzando la sua reputazione come esperta in materia ambientale prima del suo ritorno alla politica attiva con Morena (Movimento di rigenerazione nazionale) nel 2012.
Il suo ‘pragmatismo idealistico’, si è manifestato chiaramente anche durante il suo mandato come sindaca di Tlalpan (una delle sedici delegazioni di Città del Messico), sindaca di Città del Messico e nel suo programma presidenziale. Quest’ultimo, infatti, pur promettendo il mantenimento delle riforme di López Obrador, pone un’enfasi particolare su elementi che risuonano con la sua formazione e le sue convinzioni. Tra questi, spiccano le riforme nel campo della sicurezza ambientale e della mobilità, oltre al rafforzamento del sistema sanitario nazionale e la lotta alla corruzione e alla violenza di genere. La sua proposta per affrontare il tema scottante della sicurezza, ad esempio, si basa sul rafforzamento, su scala nazionale, degli investimenti nelle forze dell’ordine che, durante i suoi anni da sindaca, le hanno permesso di ridurre drasticamente il tasso di criminalità a Città del Messico. Questo è un esempio lampante di come il suo approccio sia basato su dati e strategie validate dall’esperienza, piuttosto che su promesse generiche. Contemporaneamente, Sheinbaum si impegna a continuare la lotta contro le cause sociali alla base della criminalità messicana, dimostrando una visione olistica e radicata nella comprensione profonda dei problemi sociali. La sua capacità organizzativa e pragmatica si è dimostrata lodevole anche nell’affrontare, in qualità di sindaco di Città del Messico per cui venne eletta nel 2018, la pandemia di Coronavirus nel 2020 e il crollo del cavalcavia della metropolitana nel 2021, gestendo tempestivamente queste gravi crisi in una metropoli immensa. I suoi collaboratori la descrivono come una donna rigorosa e un’abile organizzatrice.
Nel 2023 si dimette da sindaca per correre alle presidenziali. Una sfida elettorale tutta al femminile, quella contro la candidata conservatrice Xóchitl Gálvez. La campagna elettorale del 2023-2024 verrà ricordata come la più sanguinaria della storia messicana. La violenza politica, esercitata dai cartelli della droga durante le tornate elettorali, con lo scopo di esercitare pressioni sulle parti politiche e garantirsi i favori di determinati candidati, non è certamente una novità in Messico. Tuttavia, l’intensità con cui, negli ultimi mesi della campagna, decine di candidati sono stati assassinati da sicari della criminalità locale appare sconcertante. I numeri non sono ancora del tutto chiari, ma secondo recenti indagini si parla di circa duecento omicidi. A essere più colpito è lo stato di Guerrero. Una delle prime vittime è stato il candidato del Prd, e attivista per i diritti Lgbtq+, Moisés Juárez, ritrovato, diversi giorni dopo la sua scomparsa, in una fossa comune, accanto ad altri sedici cadaveri. L’omicidio più rilevante, avvenuto ad Acapulco, è stato quello del candidato sindaco di Morena, Ricardo Taja, nel dicembre 2023. Come si può notare, si tratta di una violenza che ha colpito diversi schieramenti politici e di cui non è ancora chiaro il progetto criminale. Non è da escludere che si sia trattato di un’offensiva, ai danni delle due principali coalizioni, per mandare un segnale alle due candidate che si sono impegnate maggiormente per avviare una politica repressiva nei confronti del narcotraffico.
Nel pieno di una stagione così sanguinosa, la vittoria di Claudia Sheinbaum, arrivata nella serata del 2 giugno 2024, appare tutt’altro che scontata. Con oltre il 60% dei voti, contro il 28% della rivale Gálvez e il 10% di Jorge Máynez, candidato di centrosinistra per il Movimento cittadino, la coalizione di sinistra di Sheinbaum si è imposta.
La nuova presidente ha sottolineato l’importanza di una vittoria femminile in una delle nazioni con il più alto tasso di discriminazione di genere e violenza sulle donne del mondo.
Claudia Sheinbaum incarna una figura politica innovativa nel panorama della sinistra latino-americana, un contesto che, in passato, è stato spesso caratterizzato dalla presenza di ‘caudilli carismatici’ piuttosto che da personalità provenienti da solide formazioni tecnico-scientifiche. La sua vittoria rappresenta, per certi aspetti, una dimostrazione lampante di come sia possibile coniugare competenze tecniche, serietà accademica e un approccio scientifico rigoroso a una militanza radicale a favore delle classi popolari. Viene giustamente definita la ‘scienziata della politica’, e la sua ascesa al potere rende il Messico e, più in generale, l’America Latina, un laboratorio straordinario dove stanno fiorendo nuove forme di leadership. La sua identità di ricercatrice ed ecologista non è un mero corollario della sua carriera politica, ma ne costituisce la spina dorsale, influenzando ogni aspetto del suo pensiero e della sua azione, e promettendo un governo attento alla sostenibilità per affrontare le complesse sfide del Messico.
Nel 2025, nonostante le gravi problematiche legate all’insicurezza e al narcotraffico, la presidente è riuscita a mantenere intatta la propria immagine. La situazione si è ulteriormente complicata a causa del clima teso che si respira alla frontiera, provocato dalle minacce e dalle pressioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, tornato al potere il 20 gennaio 2025. Le dichiarazioni e le misure adottate da Trump, motivate dalla crisi migratoria e dall’allarmante emergenza sanitaria dovuta al consumo di fentanil — una delle droghe più trafficate dai cartelli — hanno aumentato la pressione sull’amministrazione Sheinbaum. Tuttavia, l’elevato livello di consenso di cui gode la presidente dimostra la fiducia che la cittadinanza ripone nella sua capacità di gestire questa complessa congiuntura. Secondo l’ultima rilevazione effettuata da Polls MX, aggiornata al 24 febbraio 2025, la gestione di Claudia Sheinbaum registra infatti un tasso di approvazione pari all’81%.