Tutti conosciamo i polpi, animali marini che proliferano nei nostri oceani, ma non tutti sanno che oltre ad avere otto tentacoli che usano per muoversi, hanno anche straordinarie abilità, una delle quali è quella di cambiare colore in situazioni di pericolo.
Infatti nella pelle dei cefalopodi esistono i cromatofori, cellule che contengono i pigmenti: durante la contrazione volontaria di queste cellule i pigmenti si spostano all’interno della cellula stessa creando così cambi di colori. Questo fenomeno prende il nome di ‘mimetismo attivo’ e secondo alcuni studi, consuma così tanta energia che diventerebbe più conveniente per il polpo di nascondersi piuttosto che ricorrere al mimetismo.
Per studiare tale fenomeno i ricercatori hanno utilizzato un pezzo di pelle del polpo rubino del Pacifico orientale per studiare il consumo di ossigeno durante il mimetismo e come il consumo aumenta sottoposta a luci blu. Hanno quindi calcolato il dispendio energetico in questa situazione e poi lo hanno fatto in una situazione di quiete per il polpo.
I risultati sono stati sconcertanti: hanno scoperto che il dispendio di energia per il mimetismo è uguale alla spesa che compie tutto il suo corpo in stato di riposo. Ovviamente quando entrano in campo anche altre funzioni necessarie, il costo si eleva. Potrebbe essere anche la spiegazione anche ad alcuni stili di vita che ci sono nei polpi, come quella di avere uno stile di vita notturno, e quindi siccome di notte non si vedono le prede il polpo non ha motivazioni per sacrificare talmente tanta energia quando basta semplicemente nascondersi nei propri rifugi.
I polpi sono veramente animali affascinanti, capaci di camuffarsi e passare in spazi molto stretti, Queste sono solo alcune delle caratteristiche che fanno pensare agli scienziati ad una provenienza extraterrestre di questi noti cefalopodi. La prima tra queste caratteristiche, e anche la più celebre, è l’estrema intelligenza dei polpi, causata dall’alto rapporto tra massa del cervello e del corpo, di fatto il più alto di tutti gli invertebrati, e 13esimo nella classifica di tutti gli esseri viventi.
I problemi però sorgono quando si cerca di capire come si siano evoluti i polpi, perché sono passati da animale con guscio a senza? Qual è il loro antenato? Purtroppo le risposte a queste domande sono ignote, ma alcuni scienziati hanno ipotizzato che gli antenati del polpo comune sia arrivato sulla terra tramite un processo detto ‘Panspermia’, ovvero l’arrivo sulla terra di alcune specie primordiali come batteri e virus, tra queste potrebbe esserci l’antenato dei nostri cefalopodi. Ma non è finita qui, studiando i geni dei polpi infatti si è scoperto che possiedono ben 33000 geni strutturali, 13000 in più rispetto a quelli dell’uomo, tutto ciò è interessante perché più complesso è il DNA più e soggetto a mutamenti, tuttavia ciò non avviene nel polpo, che è capace di non riportare alcuna modifica genetica e impartire in modo cosciente al proprio RNA le informazioni strutturali.
Analizzato tutto ciò, l’origine dei polpi rimane comunque un mistero ed è comunque improbabile che essi possano realmente provenire dallo spazio perché sorgono alcune domande molto importanti come quella del come ci sono arrivati sulla Terra o del come sono sopravvissuti nello spazio e quale sia il loro pianeta d’origine.
A cura di Massimo Bettuzzi e Alessandro Matteotti 3L, Liceo Scientifico Vittorio Veneto – Milano
Equilibri in crescita
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