Dietro le quinte della nostra coscienza

Autore

Redazione

Data

24 Aprile 2025

AUTORE

TEMPO DI LETTURA

4' di lettura

DATA

24 Aprile 2025

ARGOMENTO

CONDIVIDI

L’essere umano è uno specchio o una matrioska? Lo specchio riflette la sua vera immagine oppure vi è un lato nascosto? La nostra natura è molto complessa, non siamo solo ciò che è percepito sulla superficie. Come la suddetta matrioska, dobbiamo andare sempre più dentro di noi per conoscere meglio chi siamo e imparare ad accettarci nella nostra completezza. In accordo alla psicologia analitica di Carl Jung, la mente è suddivisa in due grandi rami interconnessi. Nel primo, il Conscio, dimorano la Persona: la maschera esterna, ovvero l’atteggiamento che mostriamo agli altri; e, in secondo luogo, l’Ego, il centro della coscienza.

Tuttavia, quest’ultimo viene influenzato da una profonda radice: l’Inconscio; accoglie gli aspetti più remoti dell’esistenza umana, anche legati alla singola persona. È come una stanza buia, ma il cui ingresso è parzialmente illuminato. L’Inconscio personale è l’ingresso, contiene vecchie esperienze, ormai dimenticate, però, ad esempio attraverso i sogni, è possibile recuperarne alcuni piccoli frammenti (immagini incontrate durante l’infanzia). A seguire, l’Inconscio collettivo, la stanza in sé; ove l’Anima viene inglobata: la natura femminile dei maschi – paradosso? No, infatti è collegata con la creatività e aspetti ritenuti tipicamente “del sesso debole”. A questo si contrappone l’Animus, il lato maschile per le donne: la razionalità e la fermezza, di solito collegate al “sesso forte”. Questi sono i più antichi Archetipi, modelli assoluti costituenti il denominatore comune a tutto il genere umano.

Nondimeno, ne esistono anche altri, i principali sono dodici, di carattere spirituale, non intellettivo. Per comprendere quest’ultima considerazione, è necessario introdurre il concetto di Istinto, poiché “collaborano”. Sono somatici, “come sete, desiderio sessuale…”, quindi gestiti dagli ormoni. Mettiamo caso che qualcuno abbia fame e si trovi di fronte a due ristoranti: il proprietario del primo è antipatico, ma ha una buona cucina, l’altro, invece, è cortese, ma la qualità del suo cibo è alquanto scadente; nonostante, l’opzione più “intellettiva”, quindi inerente al bisogno di mangiare, sia la prima, non la seguirebbe, in quanto la dignità lo spinge verso la via opposta. Insomma, gli archetipi sono quei tipi esemplari rappresentanti il nostro valore sociale, come il voler essere amati (Archetipo dell’Amante), il voler prevalere (Archetipo del Sovrano); per esempio, nella mitologia di culture che mai hanno interagito fra loro, risiedono paradigmi “standard”: il vecchio saggio, l’eroe, la strega maligna… Tutte quelle caratteristiche, tendenze, desideri non accettati o espressi dall’ego fanno parte dell’Ombra, la quale trova sede nell’inconscio. È l’altro, ciò che non vorremmo riconoscere come noi, ma che fa parte della nostra totalità. Ora che abbiamo ritratto le strutture mentali, siamo giunti alla tappa finale di questa ricerca introspettiva: il processo tramite il quale potremmo conoscere la totalità interiore, detto Individuazione. Si fonda sul tragitto per «diventare un essere singolare e, al tempo stesso, universale»; tutte le parti della mente “lavorano” insieme per dare vita al Sé, chi è davvero l’individuo, la sua essenza. È quindi necessaria la consapevolezza dell’inconscio collettivo e l’integrazione dell’ombra; ciò non vuol dire che dobbiamo eliminarla, anzi la vera realizzazione si ottiene riconoscendola e grazie a un superamento dei giudizi. Così l’ombra porta alla creazione di nuova luce. In definitiva, seguendo il pensiero junghiano, «non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma rendendo cosciente l’oscurità».

A cura di Sara El-bayaa, Kristian Fili e Valentina Riboldi, 3^A Liceo Scientifico “Giulio Natta”, Milano

Equilibri in crescita


I PCTO, Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, sono progetti formativi obbligatori per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori e sono un requisito necessario per l’ammissione alla prova di maturità. I PCTO intendono fornire competenze e conoscenze utili per il futuro nel mondo del lavoro. Eniscuola è un’iniziativa di Eni forte di un’esperienza sul campo che dura da oltre trent’anni. Nata con l’obiettivo di formare insegnanti e ragazzi sul mondo dell’energia e dell’ambiente, è diventata nel tempo una realtà in grado di realizzare progetti per guidare i ragazzi nella riflessione logica e nell’uso di strumenti metodologici necessari per orientarsi in maniera sicura e consapevole nel mondo dell’informazione. Da oltre dieci anni, FEEM conduce i PCTO proposti da Eniscuola su tutto il territorio nazionale. Per l’anno scolastico 2024-2025, Eniscuola con FEEM ha portato nelle scuole superiori milanesi un corso di giornalismo scientifico. Gli articoli contenuti nella sezione Equilibri in crescita sono frutto del lavoro delle studentesse e degli studenti che hanno partecipato al progetto.

Leggi anche
Oggi, Scienza
1′ di lettura

Lo strano caso del polpo con nove tentacoli

di Redazione
Scienza
Viva Voce
3′ di lettura

A cosa può servire lo zucchero?

di Redazione
Oggi, Scienza
2′ di lettura

Gli animali sanno medicarsi da soli?

di Redazione
Società
Viva Voce

Epidemia di depressione

di Redazione
3′ di lettura
Società
Viva Voce

Il lockdown è un’esperienza da dimenticare: ma è possibile?

di Redazione
3′ di lettura
Cultura
Viva Voce

I segreti dei faraoni: l’energia elettromagnetica della piramide di Cheope

di Redazione
3′ di lettura
Scienza
Viva Voce

A cosa può servire lo zucchero?

di Redazione
3′ di lettura
Scienza
Viva Voce

Rane di vetro: salviamo questo capolavoro della natura dall’estinzione

di Redazione
3′ di lettura
Scienza
Viva Voce

Scoperto un meccanismo di calcolo cerebrale mai visto prima

di Redazione
3′ di lettura

Credits

Ux Design: Susanna Legrenzi
Grafica: Maurizio Maselli / Artworkweb
Web development: Synesthesia