Cultura, periferie e impatto sociale

Autore

Alessandro Isidoro Re

Data

5 Settembre 2022

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3' di lettura

DATA

5 Settembre 2022

ARGOMENTO

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Le periferie italiane sono luoghi dal potenziale spesso trascurato e proprio per questo motivo nel 2017 ho deciso di fondare Poliferie, un’associazione di promozione sociale che lavora coi giovani nelle scuole superiori per trasformarle in comunità vive e ricche di opportunità.  

L’aumento del divario economico tra il centro e le periferie all’interno di grandi città, ma anche a livello nazionale, ha ulteriormente bloccato le opportunità di mobilità sociale per le nuove generazioni. In Italia, il contesto socio-economico di partenza è ancora la variabile predominante nel determinare il futuro di un individuo. Si tratta di uno spreco di risorse e potenzialità che, con i giusti mezzi, si potrebbe però valorizzare. Poliferie è nata proprio per essere un progetto ad alto impatto sociale in grado di aiutare i ragazzi ad avere più fiducia nelle proprie capacità e a credere nel proprio potenziale. Abbiamo deciso di concentrarci in particolare sulle classi del quarto e del quinto anno. Un momento in cui i ragazzi si sentono abbandonati a loro stessi e sono privi di informazioni e competenze utili per il mondo del lavoro e dell’università. Il target sono studenti tra i 17 e 19 anni, a rischio di diventare NEET 1, negli istituti secondari tecnici e professionali. E, come recita il nostro claim «creiamo opportunità, valorizzando le comunità.»

Creare opportunità, valorizzando le comunità

Poliferie, grazie all’aiuto e il supporto di professionisti, è attiva in 24 città italiane. Si organizzano nelle classi coinvolte un ciclo di 5 incontri formativi sui pilastri che sono importanti per il futuro di ogni giovane:

  • Opportunità
  • Cercare lavoro
  • Mondo inchieste
  • Università e come orientarsi nell’ecosistema
  • Design thinking
  • Tecnologie 4.0
  • Public speaking – soft skills

Adottando un insegnamento peer to peer, gli studenti, affiancati da formatori giovani e di generazioni vicine in grado di motivarli e ispirarli, sono spinti a confrontarsi in modo diretto senza aver paura di fare domande sincere.

A scuola il percorso di Poliferie si conclude con una business challenge dove i ragazzi mettono in atto quello che hanno imparato. E presentano delle proposte legate alla rigenerazione urbana del proprio quartiere (e.g. mobilità sostenibile, aree verdi, spazi ricreativi).

L’esperienza con Poliferie però non finisce in classe. I vincitori della business challenge locale possono prendere parte al contest finale a Roma e sfidarsi davanti alla Stampa e altri giovani volontari. Si crea così un momento formativo e di confronto. 

E per tutti i partecipanti al progetto c’è, inoltre, una fiera online di orientamento al lavoro dove i ragazzi possono capire cosa significa intraprendere un determinato percorso di studi e avere una panoramica generale sul mondo del lavoro. Avendo un’opportunità unica di farsi un’idea concreta dello stesso.

Note

  1. NEET: Not in Education, Employment or Training
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