PCTO in Basilicata: il progetto ‘Green job sui banchi di scuola’

I percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento sono uno strumento utile a ridurre il gap fra istruzione e mondo del lavoro.

Autore

Tiziana Battafarano, Angela Voce

Data

22 Settembre 2022

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22 Settembre 2022

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Negli ultimi anni il dibattito sui temi ambientali è diventato un argomento caldo sia per la comunità scientifica, sia nell’ambito delle policy implementate a livello regionale, nazionale e internazionale. L’ambiente e la sostenibilità sono, da tempo, al centro del dibattito istituzionale e politico, in quanto la crisi climatica è ormai un fatto conclamato, com’è dimostrato dai fenomeni metereologici sempre più estremi e frequenti.

La comunità scientifica è d’accordo nell’imputare alle attività antropiche la principale responsabilità, in particolare a causa dei gas serra immessi nell’atmosfera in maniera sempre più massiccia. Il cambiamento climatico fa paura, ciò emerge anche dal Rapporto dell’Osservatorio sulla sostenibilità realizzato dal Censis in collaborazione con Assogestioni1, nel quale si afferma che quasi l’80% degli italiani è spaventato dalla situazione, soprattutto dall’aumento di 1,5 gradi della temperatura media della Terra.

Il 74,6% degli italiani pensa che esista una gran confusione sul tema del riscaldamento globale, generata anche dalla molteplicità e incontrollabilità dei flussi informativi. La crescente attenzione per l’ambiente e la sostenibilità, che di fatto sono diventati argomento centrale del dibattito pubblico, ha determinato, inoltre, notevoli cambiamenti nei processi produttivi, spesso indotti da specifiche normative ambientali. Tali mutamenti hanno determinato una trasformazione nella domanda di profili professionali e di competenze che favoriscono la sostenibilità ambientale e la transizione digitale. In questo contesto caratterizzato, rispetto al passato, da una maggiore sensibilità delle istituzioni e dell’opinione pubblica per i temi ambientali, è chiaro che l’innovazione tecnologica e la connessa transizione digitale giocano un ruolo fondamentale. Anche la pandemia Covid-19 ha avuto un ruolo rilevante nell’accelerazione delle trasformazioni in atto, sia nell’economia che nella società, in particolare proprio a partire dalla digitalizzazione.

La velocità delle innovazioni, date da uno sviluppo tecnologico sempre più rapido, evidentemente necessita di un cambiamento culturale e di persone sempre più preparate con competenze nuove e più specifiche. Di conseguenza, le imprese vivono sempre più frequentemente il cosiddetto fenomeno dello skills mismatch o skills gap, cioè la discrepanza fra le competenze richieste e quelle offerte dai lavoratori. Questo fenomeno ha molteplici cause, la più importante è sicuramente la poca propensione italiana a investire in istruzione e formazione.  

In un mercato del lavoro in continua trasformazione, caratterizzato, quindi, dalla richiesta di figure professionali con competenze sempre aggiornate, assumono un peso rilevante le politiche e le strategie di supporto all’educazione, alla formazione e all’orientamento al lavoro.  

I percorsi di istruzione, infatti, devono essere in linea con le esigenze del mercato del lavoro, ed è sempre più evidente la necessità di incentivare forme di collaborazione pubblico-privato con l’obiettivo di investire e creare opportunità di education.  

Al riguardo i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento – PCTO – possono avere un ruolo determinante nell’acquisizione delle conoscenze ritenute strategiche per il successo formativo e professionale degli studenti, non è un caso che questi pongano l’attenzione proprio sulle competenze trasversali la cui mancanza ostacola il futuro successo professionale e personale.  

I PCTO, si inseriscono nel contesto della progettazione didattica, sono un elemento fondamentale dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche. Grazie alla stipula di convenzioni fra le scuole e attori territoriali (quali aziende, centri di ricerca, enti culturali, ecc.), i PCTO, concretamente, consistono in periodi di formazione professionale nei contesti esterni agli istituti scolastici, e hanno l’obiettivo di favorire l’integrazione fra scuola e mondo del lavoro.  

Soft skills, competenze digitali, scientifiche, tecnologiche, ambientali sono sempre più richieste dai profili ricercati dalle aziende. Nel 2020 tra i contratti di lavori attivati il 35,7% riguardava professioni green, secondo il 12esimo Rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e Unioncamere, i green jobs 2 paiono, dunque, offrire importanti opportunità di carriera lavorativa. 

Promuovere tra i giovani la cultura della sostenibilità e trasmettere agli studenti le competenze legate alle tematiche green, sono le basi valoriali su cui poggia il progetto ‘Green job tra i banchi di scuola’ promosso dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) in collaborazione con la Camera Forense Ambientale (CFA), Confartigianato, l’Istituto d’Istruzione Superiore (IIS) ‘Pitagora’ di Policoro e l’Università degli Studi della Basilicata (UNIBAS). 

Il percorso formativo è stato pensato per promuovere le competenze trasversali e in particolare quelle ambientali, fondamentali per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile, per stimolare il potenziale degli studenti e renderli pronti ad affrontare le sfide della contemporaneità.  

L’obiettivo del progetto è stato quello di creare, inoltre, uno strumento utile alle scuole da integrare al curricolo formativo degli istituti secondari di secondo grado, inserendosi nei percorsi previsti dal MIUR rinominati con la Legge di Bilancio per il 2019 Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento – PCTO ovvero gli ex percorsi di Alternanza scuola-lavoro previsti dal Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77. 

Il progetto, che ha visto coinvolte le classi terze, quarte e quinte dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Pitagora’ di Policoro, è stato suddiviso in 2 step della durata di 60 ore, su due anni scolastici. Il primo, finalizzato all’acquisizione delle principali nozioni legate al tema della sostenibilità, ha previsto tre moduli: sostenibilità e territorialità; green skill for new job; fare impresa con l’economia circolare. Il secondo step, finalizzato alla prototipizzazione delle idee, ha previsto cinque moduli: definizione e sviluppo dell’idea d’impresa; verifica di sostenibilità ambientale dell’idea d’impresa; realizzazione prodotto/servizio green; comunicare la sostenibilità; contest finale di presentazione. Le ore di formazione previste sono state erogate in parte in presenza e in parte online con l’ausilio della piattaforma digitale www.energyinbasilicata.com. Questa piattaforma permette di approfondire, in modalità e-learning, le tematiche legate alle questioni ambientali ed energetiche, strettamente connesse alla nostra quotidianità, e di visitare da remoto i luoghi dell’energia presenti sul territorio della Basilicata.  

La conferma di quanto sia importante puntare su competenze spendibili nell’ambito del digitale e del green, arriva anche dalle previsioni a medio termine (2020-2024) del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, presentate a Job&Orienta, che definiscono l’ecosostenibilità e la digitalizzazione tra i principali fattori che stanno modificando il mercato del lavoro. In linea con il nostro ragionamento possiamo affermare che green e digitale trainano la domanda di lavoro. Puntare su iniziative che siano sempre più rispondenti alle richieste del mercato e alle esigenze dei territori – come sottolineato dal Responsabile dei Progetti territorio di FEEM, Cristiano Re, – rimane tra le priorità di FEEM in Basilicata.

Note

  1. 2° Rapporto Censis-Assogestioni – Gli italiani e la finanza sostenibile, per andare oltre la pandemia.
  2. Definiti dall’UNEP-United Nations Environment Programme, agenzia operante nel campo della tutela dell’ambiente, come “quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare e/o restaurare la qualità ambientale”
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