Molti enigmi della storia antica sono rimasti irrisolti, ma vi siete mai chiesti che impatto avrebbero sulla realtà se fossero tutti rivelati? Andiamo alla scoperta di uno dei misteri più conosciuti. La piramide di Cheope, una delle sette meraviglie del mondo, racchiude in sé diversi segreti, che molti scienziati stanno esaminando.
Secondo lo storico greco Erodoto, la struttura della piramide, costruita dal faraone Cheope come luogo di sepoltura, era ricoperta originariamente da calcare fino bianco, e la punta era costituita da oro massiccio. Dal punto di vista chimico la composizione dei materiali permette la ionizzazione degli atomi all’interno della struttura che arrivata alla punta riuscirebbe a diffondersi trasmettendo energia. Joe Parr, membro dell’Associazione di Ricerca della Piramide di Giza, ha scoperto che l’attività delle macchie solari e le fasi lunari hanno un effetto sull’intensità del campo energetico di una piramide e che durante tutto l’anno il campo energetico blocca tutte le radiazioni elettromagnetiche e persino la forza di gravità per un certo periodo di tempo. Lo studio della struttura manifesta perciò degli impatti sul mondo fisico e scientifico.
La ricerca pubblicata sul Journal of Applied Physics rivela che le camere della piramide possono raccogliere e concentrare l’energia elettromagnetica. Negli anni ’30, Tesla iniziò a condurre esperimenti sulla struttura in questione, costruendo una piramide in miniatura di carta e filo metallico, con sotto una trave di particelle cariche. Inaspettatamente la piramide iniziò a brillare, anche se non era collegata a una fonte di energia. Il fisico ritenne che l’edificio traesse energia dal campo magnetico, definendo la teoria secondo la quale fosse possibile trasferire a distanza energia elettrica tramite i mezzi naturali, senza l’intervento di nessun mezzo artificiale.
Questo esperimento portò Tesla a supporre quindi che le piramidi potessero essere utilizzate per sfruttare e amplificare le fonti di energia naturali, come il sole e il campo magnetico terrestre. In modo particolare, le strutture tetraedriche, secondo il fisico serbo, hanno funzionato come generatori di ioni negativi. Grazie agli enormi fiumi sotterranei, che scorrono intorno all’altopiano di Giza, ricchi di ioni negativi, e per effetto piezoelettrico, le particelle venivano trasportati verso la piramide, che li accumulava nella sommità dove venivano scaricati. Sulla base di queste ricerche ipotizzò che costruendo una grande piramide con materiali conduttivi, come il rame, e orientandola nella giusta posizione, avrebbe potuto produrre energia gratuita e illimitata. Fu così che lo scienziato arrivò a costruire la Wanderclyffe tower, una delle prime torri aeree destinata al trasferimento di energia senza fili.
Attraverso lo studio del patrimonio antico è possibile perciò avviare un progresso scientifico, in quanto l’uomo antico o moderno che sia è sempre stato dotato, in tutte le epoche della sua storia, di una capacità creativa efficiente.
A cura di Febe Hanoun, 5A Liceo scientifico Giulio Natta, Milano
Equilibri in crescita
I PCTO, Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, sono progetti formativi obbligatori per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori e sono un requisito necessario per l’ammissione alla prova di maturità. I PCTO intendono fornire competenze e conoscenze utili per il futuro nel mondo del lavoro. Eniscuola è un’iniziativa di Eni forte di un’esperienza sul campo che dura da oltre trent’anni. Nata con l’obiettivo di formare insegnanti e ragazzi sul mondo dell’energia e dell’ambiente, è diventata nel tempo una realtà in grado di realizzare progetti per guidare i ragazzi nella riflessione logica e nell’uso di strumenti metodologici necessari per orientarsi in maniera sicura e consapevole nel mondo dell’informazione. Da oltre dieci anni, FEEM conduce i PCTO proposti da Eniscuola su tutto il territorio nazionale. Per l’anno scolastico 2024-2025, Eniscuola con FEEM ha portato nelle scuole superiori milanesi un corso di giornalismo scientifico. Gli articoli contenuti nella sezione Equilibri in crescita sono frutto del lavoro delle studentesse e degli studenti che hanno partecipato al progetto.