Qual è il sogno di ogni bambino? Facile, diventare famoso risolvendo giochi di parole. Se questi fossero vecchi di migliaia di anni?
Prendiamone uno a caso: ci troviamo nell’antica città di Harappa, attuale Pakistan, dove è stato ritrovato un sigillo con inciso un messaggio a noi incomprensibile, tanto da generare profondo scalpore a tutta la comunità scientifica. È ormai da tempo che le autorità hanno bandito una ‘caccia alla traduzione’, con un premio da un milione di dollari al vincitore della sfida.
La scrittura fu inventata circa 5.300 anni fa, da una civiltà di cui sappiamo spaventosamente poco a causa della sua improvvisa scomparsa. Il primo sigillo fu trovato da Sir Alexander Cunningham. Sulla lastra di pietra era incisa l’immagine di un toro vicino a due stelle, il tutto contornato da sei caratteri illeggibili. Da allora sono stati rinvenuti molteplici altri reperti, ciascuno con un animale centrale e una breve sequenza di caratteri, sfortunatamente costituiti da pochi segni.
Dunque, questa misteriosa lingua è resa ancora più difficile da interpretare a causa della scarsità di elementi accostati tra loro, e come se non bastasse, dell’inesistenza di traduzioni simili alla ‘Stele di Rosetta’, la quale potrebbe essere utilizzata per fare un riferimento incrociato della scrittura con altre lingue note.
Tuttavia, dato che tutti gli esemplari finora ritrovati appaiono su piccoli oggetti di ceramica o sigilli di pietra utilizzati per il commercio, sembra ragionevole supporre che il loro contenuto si riferisca ad attività quotidiane piuttosto che a concetti spirituali. Uno dei tanti misteri che ci dona l’antica civiltà, è dato dalla meticolosità e raffinatezza delle iscrizioni, le quali ci suggeriscono che gli artigiani di Harappa avessero abilità avanzate. La stele è inoltre considerata un simbolo della complessità sociale e culturale della Civiltà della Valle dell’Indo, nota per le sue città pianificate e sistemi di drenaggio avanzati.
Si tratta quindi di una popolazione futuristica, forse dotata di tecnologie scoperte e dimenticate, o addirittura fortemente immersa nelle arti magiche? Lo scopriremo soltanto dopo che individueremo la chiave che lega tutti questi enigmi. Ma dobbiamo ricordare che può essere sotto i nostri occhi, nel posto più inaspettato: solo allora potremo risolvere e svelare i segreti di Harappa.
A cura di Daniele Lavoro e Tommaso Brioschi Classe 3A, Liceo Scientifico Giulio Natta, Milano
Equilibri in crescita
I PCTO, Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, sono progetti formativi obbligatori per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori e sono un requisito necessario per l’ammissione alla prova di maturità. I PCTO intendono fornire competenze e conoscenze utili per il futuro nel mondo del lavoro. Eniscuola è un’iniziativa di Eni forte di un’esperienza sul campo che dura da oltre trent’anni. Nata con l’obiettivo di formare insegnanti e ragazzi sul mondo dell’energia e dell’ambiente, è diventata nel tempo una realtà in grado di realizzare progetti per guidare i ragazzi nella riflessione logica e nell’uso di strumenti metodologici necessari per orientarsi in maniera sicura e consapevole nel mondo dell’informazione. Da oltre dieci anni, FEEM conduce i PCTO proposti da Eniscuola su tutto il territorio nazionale. Per l’anno scolastico 2024-2025, Eniscuola con FEEM ha portato nelle scuole superiori milanesi un corso di giornalismo scientifico. Gli articoli contenuti nella sezione Equilibri in crescita sono frutto del lavoro delle studentesse e degli studenti che hanno partecipato al progetto.
