Valorizzare un territorio significa intrecciare la ricchezza del suo patrimonio immateriale con la narrazione delle sue radici. Tradizioni, dialetti, musica e performance artistiche rappresentano un linguaggio universale capace di unire comunità locali e attrarre interesse internazionale. Il patrimonio immateriale non è soltanto un’eredità del passato, ma uno strumento vivo per l’innovazione e lo sviluppo culturale. Dialetti, canti popolari e rituali offrono una prospettiva autentica e unica per raccontare un territorio e costruire connessioni culturali significative.
FEEM da tempo riconosce il potenziale della cultura immateriale come catalizzatore di uno sviluppo territoriale sostenibile. Per questo Fondazione è sempre attiva nell’affiancare, sostenere, facilitare e promuovere iniziative culturali innovative nei territori in cui è presente, favorendo il dialogo tra tradizione e innovazione. Questo approccio ha reso possibile la realizzazione di progetti che combinano identità locale e apertura globale, con l’obiettivo di creare un modello replicabile di crescita territoriale.
Tra questi progetti, la ‘Scuola dei Dialetti’1 2 3 si distingue come un laboratorio culturale itinerante, dove linguisti, poeti e artisti hanno collaborato per preservare e valorizzare le lingue locali della Basilicata. Attraverso workshop, letture pubbliche e performance artistiche, la scuola ha coinvolto comunità locali, studenti e ricercatori, trasformando i dialetti in strumenti narrativi per raccontare storie e tradizioni. La ‘Scuola dei Dialetti’ ha trovato un palcoscenico internazionale all’interno del progetto ‘Québec Mon Amour’4 durante la ‘Festa della Musica di Montréal’. Qui, Radio Lausberg5, un gruppo musicale di Viggianello, piccolo borgo lucano, ha mescolato musica tradizionale e contemporanea con il dialetto calabro-lucano, portando in Canada non solo melodie, ma l’essenza culturale della Basilicata. Queste esibizioni hanno dimostrato che i dialetti non sono semplicemente vestigia del passato, ma strumenti vivi di espressione culturale contemporanea. Questo scambio ha creato ponti culturali tra diverse comunità, riaffermando il ruolo della cultura immateriale come veicolo di connessione globale.
Il festival ‘La Luna e i Calanchi’6, che si tiene annualmente ad Aliano, è diventato negli anni un simbolo della fusione tra arte, poesia e paesaggio. Aliano, con il suo paesaggio suggestivo e la sua storia legata a Carlo Levi, si è trasformato in un luogo di sperimentazione culturale: «la Festa della Paesologia, ideata e diretta da Franco Arminio, giunta nel 2024 alla sua XIII edizione. Non si tratta solo di un evento che porta al territorio importanti numeri in termini di visibilità e partecipazione», – fra gli assidui partecipatori spiccano infatti Brunori Sas e Rocco Papaleo -, «ma un esempio concreto di come sia possibile generare energie tra le persone e i luoghi. Un momento eccezionale di incontro e condivisione che si rinnova ogni anno, dove cittadini, artisti e visitatori si ritrovano e vivono in simbiosi, fermando il tempo per respirare e riflettere, scambiando esperienze, prendendo e lasciando»7. Il festival celebra la bellezza naturale del territorio e la sua capacità di ispirare riflessioni profonde attraverso eventi che coinvolgono artisti, musicisti e scrittori. Questo approccio ha contribuito a rafforzare la percezione della Basilicata come un laboratorio culturale vivo, capace di connettere il locale con il globale.
Un esempio emblematico del potenziale trasformativo della cultura è rappresentato dal caso di Matera, Capitale Europea della Cultura 20198. Da città considerata un tempo emblema di arretratezza, Matera si è reinventata come simbolo di resilienza e creatività, grazie a un percorso che ha coinvolto attivamente i suoi cittadini. I Sassi, antichi rioni di tufo, sono oggi riconosciuti come patrimonio UNESCO e rappresentano un esempio di come il recupero delle tradizioni locali possa trasformare l’immagine di un territorio a livello internazionale.
Sulla scia di questo successo e per dare continuità agli effetti positivi, Aliano ha lanciato la propria candidatura a Capitale Italiana della Cultura 20279. Questo piccolo borgo, noto per essere stato il luogo di confino di Carlo Levi, punta su iniziative culturali come ‘La Luna e i Calanchi’ per promuovere il suo patrimonio immateriale. La candidatura di Aliano è un manifesto per dimostrare che anche i piccoli centri possono avere un ruolo centrale nel panorama culturale italiano.
Tra le iniziative che sostengono questa candidatura spicca il fumetto Quel giorno che Jesus non si fermò a Eboli10, ideato da Sergio Staino. Questo racconto unisce tradizione e innovazione, seguendo un viaggio simbolico di Gesù che raggiunge la Basilicata, accompagnato da Carlo Levi e dal diavolo. Il fumetto utilizza l’ironia per esplorare temi profondi legati alla cultura e alle tradizioni locali, dimostrando come l’arte possa reinventare il linguaggio della valorizzazione territoriale. Questo progetto ha messo in luce il legame indissolubile tra identità popolare e narrazione contemporanea, rendendo la Basilicata protagonista di una storia universale. Il fumetto vede la luce postumo, grazie alla perseveranza del Sindaco di Aliano, grazie all’aiuto dei figli del noto fumettista, Ilaria e Michele.
FEEM ha scelto di sostenere e prestare il proprio know-how nella scrittura della Candidatura di Aliano a Capitale Italiana della Cultura e nella realizzazione del fumetto, perché strumenti in grado di comunicare in maniera efficace e innovativa un borgo come Aliano.
Il patrimonio immateriale non è solo un’eredità da custodire, ma una risorsa strategica per costruire il futuro. Attraverso l’intersezione tra arte, tradizione e innovazione, queste iniziative creano esperienze che non solo attraggono visitatori, ma rafforzano il senso di appartenenza delle comunità locali. La Basilicata vuole porsi come un laboratorio culturale dinamico, capace di dialogare con il mondo e di offrire modelli di sviluppo sostenibile e inclusivo.
FEEM ha scelto di sostenere quel brulicare di iniziative immateriali lucane perché sostenere progetti che valorizzano il patrimonio immateriale significa contribuire a una visione di crescita condivisa, dove tradizioni e modernità si intrecciano per creare nuove opportunità per i territori.
Note
- La Scuola rientra nel progetto Centro di Dialettologia finanziato nell’Accordo di Programma siglato tra Eni e Regione Basilicata. La Fondazione Eni Enrico Mattei sostiene l’iniziativa attraverso a’Naca Basilicata, progetto di comunicazione a supporto dei progetti dell’accordo, in: https://www.talentilucani.it/la-basilicata-dei-dialetti-da-oggi-al-centro-del-mondo/.
- Centro Internazionale di Dialettologia, https://cid.unibas.it/site/home.html.
- La Settimana Internazionale dei Dialetti, in: https://www.trmtv.it/attualita/2019_04_05/197539.html.
- Viggianello in Canada per promuovere territorio e tradizioni, in: https://www.regione.basilicata.it/viggianello-in-canada-per-promuovere-territorio-e-tradizioni/, 12 giugno 2019.
- Radio Lausberg Official Channel: https://www.youtube.com/channel/UCkhwFjIe5JENtolLyzgvvyQ.
- Festival La Luna e i Calanchi, in: http://www.aliano.comunitaospitali.it/FestivalLaLunaeiCalanchi.
- Dossier di Candidatura di Aliano Capitale italiana della Cultura 2027: https://www.alianocapitale.it/wp-content/uploads/2024/12/DossierAliano2027.pdf
- A. Pepe, Le Capitali Europee della Cultura. Il caso studio di Matera 2019, Percorsi, FEEM, https://www.feem.it/publications/le-capitali-europee-della-cultura-il-caso-studio-di-matera-2019/.
- Aliano Capitale italiana della Cultura 2027: https://www.alianocapitale.it/.
- Fondazione Valenzi, Presentazione del libro “Quel giorno che Jesus non si fermò a Eboli” – 30 novembre, in: https://www.aici.it/presentazione-del-libro-quel-giorno-che-jesus-non-si-fermo-a-eboli-30-novembre/.