Gallery Sweet Gallery OUTDOOR: arti visive e natura

Una biennale all’aperto per raccontare, attraverso l’arte contemporanea, la natura, il paesaggio e la crisi climatica.

Daniele-Carpi_Erigeron_Gallery-Sweet-Gallery-OUTDOOR_2017

Autore

Redazione, Elena Isella

Data

30 Maggio 2023

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5' di lettura

DATA

30 Maggio 2023

ARGOMENTO

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Equilibri Magazine intervista Elena Isella, curatrice della biennale Gallery Sweet Gallery OUTDOOR.

Chi ha ideato Gallery Sweet Gallery OUTDOOR, da quanto tempo esiste, qual è il suo scopo?

Gallery Sweet Gallery OUTDOOR è una mostra di arte contemporanea nata nel 2015. In quell’anno si è infatti tenuta la prima edizione, anche se la progettazione della manifestazione, da me ideata, è avvenuta nel 2013. Si tratta di una biennale e con l’edizione 2023 abbiamo raggiunto il traguardo della quinta edizione.

I due partner di progetto che ne consentono la realizzazione sono il Comune di Mariano Comense (dove la manifestazione ha luogo) e l’Associazione Amici dei Musei della Città di Cantù e del suo Territorio.

I contenuti che Gallery Sweet Gallery OUTDOOR indaga e comunica si concentrano sul rapporto tra natura, paesaggio e arti visive. Il progetto curatoriale ed espositivo si inserisce, infatti, nel vasto ambito delle tendenze artistiche contemporanee dell’Arte nella Natura (Art in Nature), dell’Arte ecologica o Arte eco (Ecological Art o Eco-Art), della Bio arte ambientale (Environmental Bio-Art), dell’Arte effimera (Ephemeral Art), dell’Arte sostenibile.

I due beneficiari primari del progetto sono gli artisti e i visitatori. Per entrambi si ha avuto particolare cura affinché i primi trovassero un’occasione espositiva valida e libera, che concedesse anche la possibilità di sperimentare, e i secondi vivessero l’arte contemporanea con immediatezza e spontaneità, accettando di farsi sorprendere.

Nel parco dove avviene la mostra, tra la brughiera briantea, dal 2015 al 2021, abbiamo proposto l’esposizione di una selezione di opere, diversa per ogni edizione. Il progetto, infatti, fino all’edizione del 2021, si è articolato in due settori paralleli: su invito, un artista veniva chiamato a esporre un’opera di arte sostenibile, con un intervento site specific.

In parallelo si bandiva un concorso attraverso il quale si selezionavano lavori originali in cui erano presenti, nell’ideazione e/o nella realizzazione, elementi naturali organici e/o inorganici in qualsiasi stato di manifestazione (solido, liquido, aeriforme) o materiali di recupero. A ogni edizione abbiamo inoltre coinvolto le scuole e le cooperative sociali: Gallery Sweet Gallery OUTDOOR è infatti una manifestazione molto partecipata e ormai radicata sul territorio, anche questo era certamente uno scopo perseguito fin dall’inizio.

Poi, sicuramente, la sensibilizzazione per i temi legati all’ambiente, all’ecologismo, alla crisi climatica è sempre stato un obiettivo primario di Gallery Sweet Gallery OUTDOOR.

Qual è la vostra idea di sviluppo sostenibile e in questo senso cosa cercate negli artisti che coinvolgete?

In rapporto alla crisi climatica, ambientale, ma anche valoriale che stiamo vivendo, non è più pertinente parlare di sviluppo sostenibile. Se il significato di sviluppo è limitato alla sfera dell’economia quantitativa e implica un continuo consumo di risorse non è pensabile parlare di sostenibilità, a quel punto ‘sviluppo sostenibile’ è più una contraddizione in termini che altro.

Gli artisti, gli operatori, i visitatori che coinvolgiamo nella nostra manifestazione sono prima di tutto persone, cittadini e, avendo avuto occasione di confrontarmi con loro, sono certa che molti di loro sarebbero d’accordo con il punto di vista che ho appena espresso.

Dal 2015 molti artisti hanno esposto per questa biennale. Può segnalarmi i più significativi secondo lei?

A ogni edizione di Gallery Sweet Gallery OUTDOOR, come da regolamento della manifestazione, abbiamo avuto un artista invitato. Dunque mentre gli altri esponevano perché, a seguito della Call for Artists, il progetto dell’opera che ci proponevano veniva selezionato per la mostra, l’artista invitato veniva coinvolto anticipatamente e individuato per la sua esperienza in questo ambito artistico che ha la natura come protagonista. 

Nella prima edizione (2015) l’artista invitato è stato Valerio Gaeti, che con l’opera L’albero della vita ha, in un certo senso, proposto in mostra la summa del suo lungo percorso artistico: la natura, dapprima imitata, è poi infatti divenuta unico soggetto e materia della sua ricerca.

Valerio Gaeti, L’albero della vita, 2015. Gallery Sweet Gallery OUTDOOR

Nel 2017 (seconda edizione) Daniele Carpi ha realizzato Erigeron un ‘oggetto-simbolo’ che reca in sé stimoli percettivi instabili e precise regole di composizione, mutamenti imprevisti e punti di equilibrio; il risultato che ne è scaturito è una compressione di forze, un’immagine che sedimenta una memoria distorta e paradossale perché sentita come prossima ed estranea insieme.

Nel 2019, in occasione della terza edizione, Antje Stehn ha proposto La capanna dell’artista realista terminale, un’opera che ben rappresenta le tipicità dei lavori della corrente di Arte nella Natura, in cui il rigore della scelta dei materiali – legno di nocciolo, bambù, fibre di cocco, fibre di palme cinesi, crine di cavallo, juta – esalta le forme dell’oggetto artistico e altrettanto la sua ambientazione nello spazio esterno.

Antje Stehn, La capanna dell’artista realista terminale, 2019. Gallery Sweet Gallery outdoor Photo Francesca Marelli

Nel 2021 Emanuela Ascari ha invece lavorato a Feral Garden: attraverso l’azione dello scavo ‘archeologico’, ha indagato una porzione di terreno ricco di elementi naturali e antropici, portando alla luce ciò che non si vede, svelando quello strato dove terra, pietre, radici, foglie, semi, animali, scarti dell’attività umana si incontrano in un lento processo di decomposizione e riorganizzazione. I lavori di questi artisti a Gallery Sweet Gallery OUTDOOR hanno fatto da guida nella lettura delle rispettive mostre collettive e il loro apporto è stato fondamentale.

Emanuela Ascari, Feral Garden, 2021, particolare. Gallery Sweet Gallery OUTDOOR Foto dell’artista

Quali sono le novità dell’edizione in corso?

In occasione di Gallery Sweet Gallery OUTDOOR 2023, che si tiene dal 13 maggio al 4 giugno 2023 (Mariano Comense, via Segantini accanto al civico 90), si è dato vita a un progetto speciale per sottolineare il traguardo della quinta edizione e per rinnovare, con una nuova modalità, il legame arte e natura, pubblico e artisti.

Opera collettiva, Gallery Sweet Gallery outdoor 2023

Dal 2015 a oggi sono stati molti i cambiamenti che sono avvenuti nel campo delle arti ecologiche, cambiamenti che riguardano sia i temi sia gli approcci e le riflessioni sul rapporto tra arte, natura, crisi climatica. La gravità dell’emergenza ambientale ci ha inoltre messi di fronte all’importanza di un’azione congiunta, nella quale l’agire del singolo innesca un cambiamento se è supportato da quello di molti.

Con queste premesse, ho dunque ideato un progetto curatoriale diverso rispetto alle precedenti edizioni che si è concentrato sui temi del bianco e del suolo. 

Il bianco, colore non colore dai numerosi, complessi e ambigui significati, è avvio o termine? Il suolo è un organismo vivente o la risorsa economica dell’uomo?

Queste sono state le domande che si sono cristallizzate durante lo studio per questa mostra.

Il progetto ha portato quindi all’allestimento di un’unica grande opera ambientale, realizzata coralmente da un ampio gruppo di artisti. Nei medesimi terreni che hanno ospitato le precedenti esposizioni, infatti, 36 artisti hanno realizzato un’opera percorribile dai visitatori seguendo uno stretto tracciato prestabilito.

L’importanza della difesa del territorio, dell’ambiente naturale, della Terra – tema da sempre trattato da Gallery Sweet Gallery OUTDOOR – viene così esplicitato attraverso un’opera dal forte impatto visivo e alla quale concorrono a pari grado, ciascuno con la propria funzione, gli artisti e il pubblico, modalità partecipativa che ha definito Gallery Sweet Gallery OUTDOOR fin dagli esordi.

Gli artisti e i visitatori, beneficiari primari individuati dal progetto, nell’edizione 2023 agiscono la mostra in modo diverso rispetto al passato: gli artisti lavorano insieme alla realizzazione di un’unica grande opera, i visitatori hanno una fruizione della mostra non del tutto libera. 

Le sollecitazioni che la mostra sta innescando sono molto interessanti.

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