COP28, Bollettino – Giorno 10

Autore

Alessandra Favazzo, Valeria Zanini

Data

10 Dicembre 2023

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3' di lettura

DATA

10 Dicembre 2023

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PAROLE CHIAVE


COP28

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È terminato a Dubai il decimo giorno di lavori della COP28. La giornata di oggi ha avuto come focus tematici il cibo, l’agricoltura e l’acqua. Sono stati evidenziati l’importanza del sistema agroalimentare nell’ambito dell’azione climatica e gli effetti dell’aumento globale delle temperature sui piccoli produttori agricoli, chiamati a implementare innovazioni e sistemi resilienti per un’agricoltura rigenerativa. Si è inoltre discusso di riduzione dei consumi e di sprechi alimentari nei Paesi sviluppati, oltre che di conservazione e pratiche di gestione sostenibili dell’acqua e di resilienza idrica nelle aree urbane.

I fatti salienti 

Il no di Arabia Saudita e Iraq al phase out dei combustibili fossili – Arabia Saudita e Iraq, Paesi membri dell’Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) hanno ribadito il proprio no a citare il phase out dei combustibili fossili nel testo finale della Cop28, sostenendo che non sia il momento di abbandonare le fonti fossili perché ciò rappresenterebbe un danno per l’economia mondiale. Nella riunione con il presidente della Cop28 Sultan Al Jaber, l’Arabia Saudita ha chiesto di tenere in considerazione le sue ‘prospettive’ e ‘preoccupazioni’. L’Iraq ha affermato che la riduzione dei combustibili fossili «distruggerebbe l’economia mondiale e aumenterebbero le disuguaglianze». 

Lo stato dei negoziati, l’articolo 6.4 dell’Accordo di Parigi – Si è discusso anche molto dell’articolo 6.4 dell’accordo di Parigi. L’articolo 6 riguarda i diversi modi in cui gli Stati possono cooperare volontariamente per raggiungere i loro NDCs. La versione in discussione di questo articolo includerà le linee guida, le regole e i principi alla base di una nuova metodologia per lo scambio dei crediti di carbonio a livello internazionale. I mercati di carbonio esistono già a livello nazionale e regionale. In Unione Europea, ad esempio, esiste l’ETS, Emissions Trading System, basato sul meccanismo di cap and trade. Qui alla COP, con l’articolo 6.4 l’obiettivo è di trovare il modo giusto che consenta di ampliare questo meccanismo a livello internazionale, permettendo così ad un’azienda di un paese di ridurre le emissioni a livello nazionale e di farsi accreditare tali riduzioni per poterle vendere a un’altra azienda in un altro Paese. 

Lo stato dei negoziati, il nuovo testo sul Global Goal on Adaptation (GGA) – il GGA ha il fine di dettare una roadmap per l’adattamento, che fornisca la base per valutare nei prossimi anni i progressi degli Stati in termini di capacità di adattamento, rafforzamento della resilienza e riduzione della vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Risultato di un lavoro negoziale lungo due anni, la bozza di questo testo sembra molto più chiara rispetto a quella ancora piena di opzioni del Global Stocktake. Al centro del testo sul GGA c’è l’obiettivo di sviluppare indicatori e target, stabilendo una timeline chiara e in linea con gli obiettivi climatici. Come nota positiva, è presente la menzione di vari temi su cui il cambiamento climatico ha un impatto importante, come salute, agricoltura, acqua e cibo, allo stesso tempo, però, se figurano obiettivi chiari. 

Secondo l’IEA, l’accordo su rinnovabili e metano ci porta solo a un terzo del lavoro – Uno studio appena uscito dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) mostra che se anche i due principali annunci in tema energia ed emissioni concordati da oltre 130 Stati (per triplicare le rinnovabili e diminuire le emissioni di metano) fossero completamente messi in atto, non sarebbero comunque sufficienti per contenere le emissioni abbastanza per restare sotto l’obiettivo di un grado e mezzo di riscaldamento atmosferico. Infatti, secondo questo studio, la riduzione delle emissioni al 2030 che risulterebbe dagli accordi sulle rinnovabili e sul metano porterebbe solo al 30% della riduzione delle emissioni necessarie.

Dall’Italia 10 milioni di euro per gli investimenti per il cibo nei Paesi in via di sviluppo – Nel suo intervento il Ministro italiano dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato un investimento pari a 10 milioni di euro per piani integrati di cibo e clima nei Paesi in via di sviluppo. «I fondi messi a disposizione saranno utilizzati per sostenere progetti pilota in diversi Paesi africani, in collaborazione con le organizzazioni internazionali e regionali, nonché con il settore privato», ha spiegato Pichetto Fratin. Questi progetti si concentreranno su diversi settori, tra cui l’adattamento al cambiamento climatico, la gestione sostenibile delle risorse naturali, l’innovazione tecnologica e la promozione di pratiche agricole sostenibili per fornire un’analisi solida del contesto locale al fine di ridurre i rischi degli investimenti nel settore alimentare e agricolo e aumentare la finanziabilità dei progetti futuri. «Inoltre, l’Italia continuerà a sostenere l’Iniziativa per l’Africa del G20, che mira a promuovere la crescita economica sostenibile e inclusiva nel Continente africano. Tutte queste iniziative rientrano in quello che definirei lo spirito del Piano Mattei, con il quale l’Italia intende promuovere lo sviluppo in Africa sulla base di partenariati paritari», ha concluso il Ministro.

152 Paesi firmano la Declaration on Sustainable Agriculture, Resilient Food Systems, and Climate Action – Nell’ambito della sessione di alto livello dedicata al tema, Mariam bint Mohammed Almheiri, ministra dell’Ambiente e del Cambiamento climatico degli Emirati Arabi Uniti, ha annunciato che 152 Paesi hanno firmato la Declaration on Sustainable Agriculture, Resilient Food Systems, and Climate Action della COP28, in cui si riconoscono gli impatti climatici avversi che minacciano la resilienza dell’agricoltura e dei sistemi alimentari e la capacità di molti Paesi vulnerabili di produrre e accedere al cibo, a fronte di crescenti problemi di fame e malnutrizione. Il testo sottolinea come qualsiasi percorso nella direzione del raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi non possa tralasciare l’agricoltura e i sistemi alimentari. I Paesi firmatari si impegnano a collaborare tra loro per favorire soluzioni di adattamento e resilienza al fine di ridurre la vulnerabilità di agricoltori, pescatori e altri produttori alimentari di fronte agli impatti dei cambiamenti climatici; promuovere la sicurezza alimentare; sostenere i lavoratori del settore agricolo e del cibo, tra cui donne e giovani; rafforzare la gestione integrata dell’acqua. Tra gli obiettivi al 2025, anche l’inserimento dell’agricoltura nei piani nazionali di adattamento e la promozione di innovazioni scientifiche che aumentino la produttività e la produzione sostenibili dell’agricoltura. 

30 Paesi partecipano alla Freshwater Challenge – Con la partecipazione di 30 Paesi si è tenuto il primo vertice dei ministri dei Paesi che hanno aderito alla Freshwater Challenge, un’iniziativa lanciata nel marzo 2023 in occasione dell’UN Water Conference di New York, che mira a ripristinare oltre 300.000 chilometri di fiumi e 350 milioni di ettari di zone umide (circa il 30% degli ecosistemi di acqua dolce danneggiati della Terra) entro il 2030.

Le dichiarazioni più importanti 

Sultan al Jaber: «Il fallimento non è un’opzione» – Stamattina, in conferenza stampa, il presidente della Cop28 Sultan Al Jaber ha parlato con i giornalisti dello stato dei negoziati che, secondo lui, ‘stanno facendo buoni progressi’. «Il fallimento o la mancanza di contenuti non è un’opzione», ha aggiunto, «voglio che ciascuno sia pronto ad accettare compromessi. Nessuno deve arrivare con un testo già preparato. Tutti devono essere ascoltati».

Pichetto Fratin: «La sicurezza alimentare e il cambiamento climatico sono strettamente collegati» Nel suo discorso il ministro italiano dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha ricordato l’intervento della premier Giorgia Meloni, che lo scorso 1 dicembre aveva annunciato la firma della Declaration on Sustainable Agriculture, Resilient Food Systems, and Climate Action della COP28 da parte dell’Italia. «La sicurezza alimentare e il cambiamento climatico sono strettamente collegati. Insieme ai nostri partner, stiamo portando avanti la riflessione, con iniziative concrete volte a rafforzare i nostri sistemi alimentari e renderli più sostenibili, resilienti e produttivi», ha affermato Pichetto Fratin.

Elizabeth Nsimadala (imprenditrice agricola): «Gli agricoltori sono la soluzione per trasformare la filiera del cibo» – Elizabeth Nsimadala, giovane imprenditrice agricola ugandese e presidente dell’Eastern Africa Farmers Federation, ha chiesto un maggior coinvolgimento degli operatori agricoli nell’ambito dei negoziati: «Gli agricoltori sono la soluzione per trasformare la filiera del cibo, ma è necessario che abbiano un accesso diretto ai finanziamenti».

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