In cosa consiste l’Acceleratore Globale di Decarbonizzazione (GDA) approvato oggi?
Un tema molto presente nella giornata di oggi è stato quello della transizione energetica. Infatti, oggi il Presidente della COP28, Sultan Al Jaber, ha presentato l’Acceleratore Globale di Decarbonizzazione (GDA), una serie di iniziative per accelerare la transizione energetica e ridurre le emissioni globali. Questo pacchetto è stato definito dal Direttore Generale della COP Al Suwaidi come “il più ambizioso pacchetto integrato di soluzioni energetiche mai approvato alla COP”, ed è fondato su tre pilastri:
- Sviluppare i sistemi energetici del futuro. Da un lato, triplicando la capacità di generazione di energia rinnovabile installata a livello mondiale fino ad almeno 11 Terawatt e raddoppiando il tasso medio annuo globale di aumento dell’efficienza energetica, da circa il 2% a più del 4% ogni anno fino al 2030. Questo obiettivo è sancito dal Global Renewables and Energy Efficiency Pledge (Impegno globale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica), firmato oggi da 118 Paesi. Dall’altro, incrementando il commercio globale di idrogeno a basse emissioni di carbonio. L’UAE Hydrogen Declaration of Intent (Dichiarazione d’intenti degli Emirati Arabi Uniti sull’idrogeno), firmata da 27 Paesi, va in questa direzione, implementando uno standard di certificazione globale volto a riconoscere i sistemi di certificazione esistenti.
- Decarbonizzare il sistema di oggi. Da un lato, agendo sul settore Oil and Gas. Nell’ambito della GDA, infatti, 50 tra le maggiori compagnie di idrocarburi che rappresentano oltre il 40% della produzione petrolifera mondiale, tra cui 29 compagnie petrolifere nazionali (NOC), hanno sottoscritto la Oil and Gas Decarbonisation Charter (Carta per la decarbonizzazione del petrolio e del gas, OGDC), impegnandosi a raggiungere operazioni a zero emissioni entro il 2050. Il Direttore Generale della COP28, Al Suwaidi, alla conferenza stampa serale ha festeggiato il risultato, dichiarando “Today, we brought the industry back in”. Dall’altro lato, concentrandosi sui settori ad alte emissioni. Con questo fine, è stato anche lanciato l’Industrial Transition Accelerator (Acceleratore di transizione industriale, ITA), con l’obiettivo di accelerare la decarbonizzazione in settori chiave. Queste decisioni segnano il punto più alto della strategia del Presidente della COP28 il Sultano Al Jaber, caratterizzata da un approccio “differente e di compromesso”, sintetizzato nelle sue parole durante la conferenza di apertura: “se vogliamo accelerare i progressi nell’ambito dell’agenda sul clima, dobbiamo coinvolgere tutti nella responsabilità dell’azione climatica”.
- Il terzo pilastro dell’impegno prevede l’eliminazione delle emissioni di gas non-CO2, in primis il metano, azzerando il flaring di routine entro il 2030 e rendicontando con trasparenza le emissioni secondo standard internazionali riconosciuti. Secondo i dati presentati in conferenza stampa oggi da Fred Krupp, Presidente dell’Environmental Defence Fund, se gli impegni saranno rispettati, le emissioni di metano di ciascuna società firmataria potranno essere ridotte in media dell’80-90%. Si attende inoltre per il 5 dicembre, la giornata tematica sull’energia alla COP28, l’annuncio della mobilitazione di più di 1 miliardo di dollari per progetti di riduzione del metano. Questo accordo può essere considerata una grande vittoria della COP28. Infatti, per quanto riguarda l’impatto sull’aumento delle temperature, questo potrebbe essere la decisione più significativa a cui assisteremo. Infatti, il metano, sebbene sia meno presente della CO2 nell’atmosfera e vi permanga molto meno (circa 10-15 anni contro migliaia per la CO2), ha un potere climalterante 85 volte più alto della CO2 per unità di massa. Accanto a questo impegno, per sostenere la riduzione delle emissioni non-CO2, è stato annunciato anche il Global Cooling Pledge, che mira a ridurre entro il 2050 del 68% le emissioni globali derivanti dal raffreddamento, che ad oggi rappresentano il 7% del totale globale di emissioni.