Uno sviluppo turistico sostenibile a partire dalla comunità locale

I Borghi Italiani sono il cuore pulsante del turismo italiano e la collaborazione con le comunità locali il motore per una strategia turistica sostenibile.

Autore

Elena Chioggi

Data

26 Gennaio 2023

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5' di lettura

DATA

26 Gennaio 2023

ARGOMENTO

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La società locale come driver per uno sviluppo turistico sostenibile

Il turismo è una delle industrie più sviluppate in Italia che molto spesso è tra i primi posti nella wishlist di molti viaggiatori globali. Complice la pandemia, negli ultimi due anni il turismo di prossimità ha acquisito molta popolarità. Tra i protagonisti di questo nuovo trend ci sono indubbiamente i Borghi Italiani, divenuti mete emergenti per tutti coloro che ricercano autenticità e genuinità. L’Italia è il Paese con il numero maggiore di Borghi nel mondo, conta più di 5.500 centri con meno di 5.000 abitanti, che rappresentano il 54% dell’intero territorio nazionale 1.

Ma perché riferirsi proprio ai piccoli borghi italiani quando si parla di turismo sostenibile? I borghi sono realtà fragili, sostenute da un equilibrio precario composto da bellezze naturali, patrimoni storico-culturali ma soprattutto tradizioni, arti e saperi che devono essere valorizzati e tutelati. È necessario quindi creare valore senza distruggere l’autenticità, aumentarne la popolarità senza promuovere un turismo di massa che porterebbe alla snaturalizzazione del borgo stesso. Da qui la necessità di uno sviluppo turistico che non può essere altro se non sostenibile per l’economia, l’ambiente e la comunità locale. 

Proprio quest’ultima vuole essere l’oggetto di uno studio condotto in un agglomerato di piccoli borghi che stanno riscoprendo negli ultimi anni una nuova vita attraverso il turismo. In termini di sviluppo il più grande vincolo che i piccoli borghi italiani riscontrano sono le risorse limitate e scarse. La comunità locale e l’insieme delle autorità pubbliche e delle imprese private, costituisce la prima fonte di investimento, approvvigionamento e consenso per il borgo. Per questo motivo è bene coinvolgere la comunità locale, attraverso un rappresentante, e considerare percezioni e opinioni dei residenti come punto di partenza per un turismo più sostenibile. 

Lo sviluppo turistico è un concetto dinamico che richiede una pianificazione a medio-lungo termine e che deve tenere conto dello stadio di sviluppo del territorio inteso come destinazione turistica in termini di target e numero di turisti, servizi da fornire e infrastrutture da garantire. In un contesto così intimo come quello dei piccoli borghi la natura dell’interazione tra host and guest ricopre un ruolo fondamentale in quanto la percezione dei residenti nei confronti del turismo è influenzata dall’esperienza che i residenti hanno nella loro quotidianità con i turisti.

Nonostante ciò, l’impatto sociale del turismo è forse una delle tre sfere della sostenibilità meno trattata in letteratura per la difficoltà ad analizzare il fenomeno da un punto di vista oggettivo e quantitativo. Tuttavia, il turismo ha sempre un impatto sulla comunità locale che ha rilevanza maggiore nei piccoli borghi in cui la comunità locale è protagonista del cambiamento. 

Il Caso Lago d’Iseo. Uno sviluppo turistico socialmente sostenibile

A partire da gennaio 2022 è stata condotta un’indagine sul campo 2 per comprendere come la volontà dei residenti di collaborare e supportare allo sviluppo turistico sia influenzata dalla percezione dei residenti dell’impatto socioeconomico del turismo stesso. 

La zona scelta come oggetto dell’indagine è stata quella del lago di Iseo, sulle cui sponde sorgono sedici piccoli borghi la cui vita socioeconomica è profondamente intrecciata. Il lago di Iseo è senz’altro una meta turistica meno conosciuta rispetto ai vicini lago di Garda e di Como e per questo risulta essere un ottimo soggetto per indagare il ruolo della comunità locale per la promozione di un turismo più sostenibile. Nonostante ciò, negli ultimi anni, ha vissuto una forte crescita turistica a partire da due eventi internazionali: Expo Milano 2015 grazie alla vicinanza con il capoluogo lombardo e le specialità enogastronomiche del territorio e Floating Piers, installazione di land art degli artisti Christo e Jeanne-Claude che lo ha visto protagonista. 

L’indagine è stata condotta attraverso un questionario online, in forma anonima, elaborato tramite la piattaforma Google Docs. Il tipo di campionamento adottato è stato quello ‘a cascata’, non probabilistico, con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di rispondenti. 

Dall’indagine effettuata sul campione di 1509 residenti è emerso, in primo luogo, che l’89,8% degli intervistati ritiene che il lago di Iseo abbia le potenzialità a livello di attrattive turistiche (bellezze naturali, risorse storico-artistiche, risorse enogastronomiche, etc…) per diventare una destinazione turistica di rilievo e l’80,8% vorrebbe vedere un’ulteriore espansione dell’attività turistica nella zona. Nonostante ciò, solo il 38,4% degli intervistati ritiene che la zona abbia attualmente le risorse e le capacità per ospitare un numero maggiore di turisti. Per questa ragione sembra molto ragionevole sviluppare una strategia turistica efficiente che vada a considerare il fragile equilibrio tra aspetto economico, ambientale e sociale. 

Un fattore che è emerso durante la ricerca è il fenomeno della stagionalità che caratterizza varie realtà della nostra penisola. In particolare, il 53,3% degli intervistati vorrebbe che il fenomeno turistico fosse distribuito durante tutto l’arco dell’anno e solo il 25% vorrebbe vedere più turisti durante l’alta stagione (da maggio a settembre). 

Tra i maggiori vantaggi percepiti dagli intervistati ritroviamo la consapevolezza che lo sviluppo turistico rappresenti un’occasione di approfondimento e scambio culturale (50,8%) e un incentivo per la ristrutturazione e conservazione di edifici storici (46,3%). Inoltre, il turismo accresce anche il senso di appartenenza al territorio (37,8%), la conservazione e valorizzazione dell’ambiente naturale (37,8%) e l’ampliamento dell’offerta di attività ricreative e culturali (39,5%). Tra gli aspetti negativi, invece, ritroviamo il livello di congestione di strade e parcheggi (53,7%) e l’aumento dei rifiuti (34,7%). 

L’indagine è proseguita con un’analisi di regressione dalla quale sono emersi quattro modelli diversi in base alla variabile che si è voluto andare ad indagare. Da tale analisi è emerso che i residenti sono più inclini a collaborare e supportare maggiormente uno sviluppo turistico nella zona del lago d’Iseo se le conseguenze positive del turismo sono maggiori rispetto a quelle negative, in linea con la Social Exchage Theory. Inoltre, i risultati dimostrano che coloro che sono dipendenti economicamente dall’attività turistica tendono a percepire maggiore impatto positivo dal turismo e a collaborare maggiormente nel settore. Purtroppo, nella zona del lago d’Iseo solo per il 9% degli intervistati il turismo rappresenta la maggioranza delle entrate economiche. Nonostante ciò, i residenti intervistati ritengono che lo sviluppo turistico attragga maggiori investimenti nella zona (62,7%) e che fornisca opportunità lavorative per la popolazione locale (74,5%). 

Considerando il rapporto tra turisti e residenti, dall’indagine è emerso che se i residenti percepiscono un elevato livello di adattamento da parte dei turisti alle usanze e costumi del territorio, la volontà di collaborare nello sviluppo turistico aumenta. 

Infine, l’età non è risultata una discriminante ai fini dell’indagine, al contrario, considerando il genere, è emerso che le donne tendono a supportare il turismo in maniera più indiretta e passiva (per esempio attraverso donazioni), mentre gli uomini tendono a collaborare direttamente e in prima persona nelle attività turistiche promosse dal territorio. 

Conclusioni

Dallo studio si evince quindi che il coinvolgimento degli stakeholder principali e una strategia basata sulla percezione e le opinioni della comunità locale sono due elementi imprescindibili per sviluppare un turismo sostenibile in un piccolo borgo italiano o in un insieme di borghi in cui il piano di sviluppo deve considerare alcuni fattori limite come risorse scarse, spazi e servizi limitati e un ecosistema fragile e in equilibrio precario. Inoltre, è necessaria una forte volontà di collaborazione tra pubblico e privato, cittadino singolo e azienda.

Gli intervistati si sono rivelati essere consapevoli dell’importanza della sostenibilità e l’interesse in tali attività si è rilevato molto rilevante tra coloro che avrebbero voluto aumentare il loro impegno nel collaborare per lo sviluppo turistico del territorio. 

L’analisi condotta può essere un punto di partenza sia per un approfondimento dello studio di uno sviluppo turistico sostenibile sul lago di Iseo ma anche un framework applicabile ad altri contesti sempre tenendo conto dell’unicità di ciascuna destinazione turistica. 

La sfida attuale per tutti quei territori che sono in una fase di evoluzione dal punto di vista turistico è quella di aumentare la popolarità della zona portando a un aumento del numero di turisti e quindi delle opportunità socio-economiche, ma, allo stesso tempo, garantire che queste nuove opportunità siano indirizzate alla comunità locale e che la carrying capacity non venga superata. Questa è la chiave per uno sviluppo turistico sostenibile per la società, l’ambiente e lo sviluppo economico del territorio.  

Note

  1. S. Magro, Per un weekend o per cambiare vita: i piccoli borghi da vivere in tutte le stagioni, in “Il sole 24 ore”, 25 Settembre 2020
  2. E. Chioggi, Residents’ perceptions of tourism impact for a sustainable tourism development in Italian Borghi.The Iseo Lake case study, Tesi di Laurea Magistrale in Master of Science in Management, a/a 2021/2022
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