Ritrovato un cucciolo di tigre dai denti a sciabola nel ghiaccio

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Redazione

Data

20 Febbraio 2025

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20 Febbraio 2025

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Recentemente, una straordinaria scoperta ha fatto il giro del mondo: un cucciolo di tigre dai denti a sciabola, risalente a circa 35.000 anni fa, è stato ritrovato perfettamente conservato nel ghiaccio della Siberia. Questo ritrovamento ha suscitato grande entusiasmo nella comunità scientifica e tra gli appassionati di paleontologia, offrendo uno sguardo incredibile su una delle creature più affascinanti e temibili della preistoria.

Ma cosa sappiamo esattamente su queste misteriose tigri dai denti a sciabola e sulla storia di questo cucciolo congelato? Le tigri dai denti a sciabola, conosciute scientificamente come Smilodon, sono uno dei predatori più conosciuti del Pleistocene, vissuti tra i 2,5 milioni e i 10.000 anni fa. Questi felini, che raggiungevano una lunghezza di 2,5 metri e un peso che poteva superare i 300 kg, avevano grandi zanne, che potevano arrivare fino a 20 centimetri di lunghezza. Le zanne a sciabola non erano utilizzate per strappare la carne, come si potrebbe pensare, ma per infliggere colpi mortali alle prede, afferrandole alla gola. Le tigri dai denti a sciabola avevano una corporatura robusta e muscolosa, che le rendeva perfette per la caccia in ambienti selvaggi, dove erano presenti prede come mammut, bisonti e altri grandi erbivori. Il cucciolo di tigre dai denti a sciabola ritrovato nel ghiaccio siberiano è un esemplare estremamente raro e prezioso. Non solo la sua conservazione è straordinaria, ma si tratta di un esemplare molto giovane, probabilmente un cucciolo che aveva tra 6 e 8 mesi. Le sue dimensioni ridotte lo rendono ancora più interessante, poiché offre un’opportunità unica per studiare la crescita e lo sviluppo di questa rara specie. Il cucciolo presenta ancora il pelo e la pelle conservati in modo sorprendente, il che ha permesso agli scienziati di ottenere informazioni dettagliate sulla sua biologia e sulla sua dieta. Una delle caratteristiche più affascinanti riguarda i denti: il cucciolo aveva già sviluppato zanne notevoli, sebbene non ancora completamente cresciute, ma abbastanza evidenti da mostrare la tipica struttura a sciabola della specie. Questo ha offerto agli scienziati un’occasione per comprendere come questi predatori usassero la loro dentatura, anche da giovani, nella caccia. Il cucciolo è stato ritrovato in una zona remota della Siberia, una delle regioni più fredde e inospitali del pianeta. Le condizioni ambientali estreme hanno contribuito in modo determinante alla conservazione del corpo del cucciolo, intrappolato nel ghiaccio per migliaia di anni. La Siberia è un’area conosciuta per i suoi ritrovamenti paleontologici, in quanto le gelide temperature e i depositi di permafrost preservano incredibilmente bene resti di creature vissute in passato. La causa della morte prematura del cucciolo è ancora oggetto di studio. Tuttavia, la conservazione nelle condizioni di permafrost ha permesso agli scienziati di eseguire analisi precise, come quelle sul DNA e sullo stato di salute dell’animale.

Quindi, quali sono le ipotesi sull’estinzione di questa specie? Le tigri dai denti a sciabola sono scomparse circa 10.000 anni fa, alla fine dell’ultima era glaciale. La causa esatta della loro estinzione è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi, ma ci sono diverse teorie. Una delle ipotesi più accreditate è che la combinazione di cambiamenti climatici drastici e la riduzione delle prede abbiano influito negativamente sulla loro sopravvivenza. L’era glaciale stava per concludersi e, con il riscaldamento globale, molte delle grandi prede di cui le tigri si nutrivano, come i mammut e i bisonti, cominciarono a scomparire.

Ma come è stato ritrovato il cucciolo? Il ritrovamento è stato frutto di una spedizione paleontologica che ha esplorato un’area conosciuta per i suoi resti preistorici. I ricercatori, durante una campagna di scavo, si sono imbattuti in quello che inizialmente sembrava essere un semplice blocco di ghiaccio da cui è emersa la figura di un cucciolo ben conservato, che subito ha attirato l’attenzione degli esperti. Il concetto di de-estinzione, ossia riportare in vita specie estinte tramite l’ingegneria genetica, è stato un tema di discussione negli ultimi anni, ma nel caso della tigre dai denti a sciabola, non è stato preso in considerazione seriamente. Sebbene il ritrovamento di resti ben conservati offra la possibilità di estrarre DNA e studiarlo, la de-estinzione di un animale come lo Smilodon comporterebbe enormi difficoltà etiche. La possibilità di riportare in vita una specie estinta richiederebbe non solo un DNA perfettamente conservato, ma anche la capacità di ricreare l’habitat e le condizioni ecologiche che hanno permesso a questa specie di vivere milioni di anni fa. Inoltre, i rischi legati all’introduzione di una specie estinta nel nostro ecosistema moderno sarebbero molti. La scomparsa delle tigri dai denti a sciabola, così come quella di molte altre specie preistoriche, ci offre spunti significativi per riflettere sull’estinzione degli animali di oggi. Le principali cause dell’estinzione contemporanea, come il cambiamento climatico, sono fenomeni che richiamano le stesse dinamiche che portarono all’estinzione delle tigri dai denti a sciabola.

Oggi, le azioni umane hanno un impatto devastante sugli ecosistemi e sulle specie che dipendono da questi ambienti. Il ritrovamento del cucciolo di tigre dai denti a sciabola rappresenta non solo un incredibile passo nella comprensione della preistoria, ma anche una grande lezione per il nostro futuro. Ci invita a riflettere sulla fragilità delle specie e sull’importanza di preservare il loro habitat prima che sia troppo tardi.

A cura di Caterina Vicino e Camilla Simoni, Liceo Scientifico Vittorio Veneto, Milano

Equilibri in crescita


I PCTO, Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, sono progetti formativi obbligatori per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori e sono un requisito necessario per l’ammissione alla prova di maturità. I PCTO intendono fornire competenze e conoscenze utili per il futuro nel mondo del lavoro. Eniscuola è un’iniziativa di Eni forte di un’esperienza sul campo che dura da oltre trent’anni. Nata con l’obiettivo di formare insegnanti e ragazzi sul mondo dell’energia e dell’ambiente, è diventata nel tempo una realtà in grado di realizzare progetti per guidare i ragazzi nella riflessione logica e nell’uso di strumenti metodologici necessari per orientarsi in maniera sicura e consapevole nel mondo dell’informazione. Da oltre dieci anni, FEEM conduce i PCTO proposti da Eniscuola su tutto il territorio nazionale. Per l’anno scolastico 2024-2025, Eniscuola con FEEM ha portato nelle scuole superiori milanesi un corso di giornalismo scientifico. Gli articoli contenuti nella sezione Equilibri in crescita sono frutto del lavoro delle studentesse e degli studenti che hanno partecipato al progetto.

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