Co-progettazione tra piccoli comuni. Il Piano Turistico Integrato Val d’Agri

La co-progettazione come pratica per definire strategie integrate di sviluppo locale sostenibile nei piccoli comuni.

Autore

Annalisa Percoco

Data

1 Giugno 2023

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5' di lettura

DATA

1 Giugno 2023

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Le potenzialità dei luoghi dell’Italia ‘minore’1

I piccoli comuni sono una realtà consistente in Italia. Si parla infatti di 5.868 comuni sotto i 5mila abitanti, ossia il 72% dei comuni italiani, i quali amministrano il 50% circa dell’intero territorio nazionale e che interessano circa il 20% della popolazione italiana.

Oltre l’80% è localizzato in aree montane e collinari, in zone dove il rapporto con l’ambiente e il paesaggio circostante è sempre stato il punto di forza dello sviluppo di modelli insediativi tradizionali. Molti dispongono di un patrimonio architettonico e culturale unico.

Su un totale di 6.633 luoghi della cultura di proprietà dello Stato, 2.064 si trovano nei piccoli comuni. Di questi 1.533 sono musei, ovvero il 32,8% dell’intera cifra nazionale2

La pandemia ha accelerato la riscoperta di nuove forme di turismo lento e locale, più diffuso e non stagionale, in grado di promuovere modalità di fruizione dei territori non massificate grazie alla possibilità di provare esperienze più autentiche e profonde. Il turismo può diventare un volano di sviluppo per le aree interne, solo se collegato a una filiera produttiva agroalimentare e/o culturale integrata e a dei servizi essenziali di qualità (mobilità, scuola, salute) e, soprattutto, quando è sorretto da un forte capitale di conoscenze tecniche e specialistiche. 

La Basilicata è esemplificativa di quanto finora esposto. Il 75,6% dei comuni lucani ha una popolazione che non va oltre i 5.000 abitanti. I comuni di minore dimensione demografica si collocano per la gran parte all’interno, lungo la dorsale appenninica, e sono quelli caratterizzati dai cali più consistenti di popolazione. In particolare, il contributo si focalizza su un’area interna della provincia di Potenza, la Val d’Agri, prevalentemente montana, priva di poli urbani di rilievo, connotata da una scarsa dotazione di servizi, afflitta da un costante fenomeno di spopolamento e conseguente senilizzazione della sua popolazione

Tendenze di mercato su ‘turismo borghi’

Nel periodo gennaio-settembre del 2021, le presenze dei turisti nelle strutture ricettive italiane hanno mostrato un incremento rispetto al 2020 pari al +22,3%. In particolare, nel periodo luglio-settembre, le presenze sono state di 177 milioni pari al +31% rispetto allo stesso periodo del 20203. Si tratta comunque di livelli ben al di sotto del periodo precedente al Covid. Per quanto riguarda le caratteristiche della domanda turistica, la componente internazionale presenta maggiori difficoltà rispetto a quella domestica. Focalizzando l’attenzione sui turisti italiani, nel periodo estivo, emerge la preferenza per i comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica, (+26,5% rispetto ad agosto 2019), insieme a quelli montani e lacuali. Come nel 2020, anche nell’estate del 2021 la scelta degli italiani si è orientata verso destinazioni meno affollate.

La voglia di destinazioni meno affollate è confermata anche dall’indagine di Coldiretti secondo la quale il 75% degli italiani avrebbero visitato i borghi italiani nell’estate 2021. Secondo l’indagine la scelta è dettata dalla voglia di tranquillità e di libertà al riparo dai luoghi più affollati. Questo fenomeno è favorito anche dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico unico.

Si tratta di una forma di accoglienza residenziale in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole. Infatti, l’interesse dei turisti per i piccoli centri è importante – continua Coldiretti – anche per la ricerca del buon cibo che aiuta a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Italy a partire dai 5266 prodotti alimentari tradizionali coltivati da generazioni dagli agricoltori che non hanno solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale ma garantiscono la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate. Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali, secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari4

L’interesse per i borghi come luogo dove trascorrere le proprie vacanze è confermato dalla ricerca dell’argomento sul motore di ricerca Google5. Infatti, nel 2021 i volumi di ricerca della parola borgo sono stati maggiori rispetto al periodo antecedente il Covid, ovvero nell’anno 2019.

L’argomento borghi è stato cercato soprattutto in regioni quali l’Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna e Abruzzo.

L’interesse per i borghi è testimoniato anche dalle interrogazioni che gli utenti hanno fatto attraverso le query associate all’argomento principale6. Infatti, oltre al termine borgo, sono stati utilizzati anche termini come borghi da visitare, borghi vicino a me, borghi da visitare in Veneto, borghi da visitare in Puglia, oltre alla ricerca di borghi specifici come Monteriggioni, Canale di Tenno. Si tratta di Query che presentano tutte incrementi percentuali consistenti, così come si evince dagli indici di frequenza della ricerca del termine.

Il valore della co-progettazione nei piccoli comuni della Basilicata

In questa stagione particolarmente favorevole per i luoghi ‘minori’, la Basilicata con «le sue valli dove i fiumi scorrono lenti come fiumi di polvere»7 può fare della prossimità e della cura dei legami la cifra per ripensare i suoi luoghi. Che sono luoghi del pensiero e della lentezza, quella lentezza che rappresenta il tratto tipico dell’Italia artigianale, dell’agricoltura di qualità, della tutela della biodiversità, del paesaggio sospeso tra città e campagna, tra mare ed entroterra. «La Lucania mi pare più di ogni altro, un luogo vero, uno dei luoghi più veri del mondo […] Qui ritrovo la misura delle cose», così appare in un passo di Carlo Levi.

Agricoltura di qualità, filiera corta, patrimonio storico-culturale diffuso, territorio ricco di biodiversità, senso di appartenenza e coesione sociale rappresentano i tratti dell’identità lucana e fanno della Basilicata un luogo ideale dove sperimentare il valore dei piccoli luoghi. 

C’è, però, bisogno di costruire percorsi di comunità. 

Interessante, da questo punto di vista, l’esperienza avviata da alcuni comuni della Val d’Agri per la definizione di un Piano Turistico Integrato.

Il Progetto Turistico Integrato Alta Val d’Agri, predisposto con il supporto di FEEM, rappresenta un documento partecipato di pianificazione strategica degli asset su cui rilanciare lo sviluppo turistico e produttivo di comuni appartenenti all’ambito territoriale dell’alta Val d’Agri. Un’occasione per sperimentare prime forme di alleanze territoriali per il rilancio turistico dei comuni più piccoli e interni della Basilicata.

L’area presenta un consistente patrimonio di risorse endogene sia ambientali che architettoniche e monumentali, ancora poco ricercato dal mercato turistico – una buona parte del territorio è inserita nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese. Nel 2019, il territorio ha fatto registrare 19.537 Arrivi, per 63.857 di pernottamenti con una permanenza media di 3,27 notti8

Per l’elaborazione del documento integrato turistico è stato avviato un processo partecipativo a seguito dello svolgimento dell’indagine conoscitiva della realtà e del tessuto socio economico dei comuni tramite Swot Analysis. Successivamente è stata avviata una discussione e diversi incontri tra gli attori del territorio (amministrazioni comunali, associazioni di categoria, operatori turistici, operatori culturali). 

Tra le necessità emerse: 

migliorare la visibilità della destinazione Val d’Agri verso l’esterno; 

potenziare la comunicazione integrata puntando sulle più moderne tecnologie digitali; 

efficientare una governance multilivello del turismo; 

investire in progettualità strategiche in forma integrata e condivisa da diversi attori territoriali; 

sviluppare le competenze e sostenere le reti d’impresa. 

Un quadro di riferimento semplice, partecipato e finalizzato al raggiungimento delle seguenti finalità:

  • rafforzare gli strumenti di analisi della domanda e dell’offerta; 
  • sperimentare un nuovo modello di governance dei territori; 
  • valorizzare coerentemente il patrimonio di risorse dei territori coinvolti; 
  • sviluppare un ecosistema digitale a supporto della destinazione “Val d’Agri”;
  • elevare la qualità dell’accoglienza da parte delle comunità locali;
  • accrescere i flussi turistici:
  • adeguare le strutture ricettive coinvolte e dotarle di servizi a valore aggiunto;
  • promuovere e vendere prodotti turistici integrati; 
  • realizzare guide e altri strumenti promozionali dedicati tematismi individuati (cultura, sport, natura, storia);
  • sviluppare canali alternativi di promozione e commercializzazione.

Tra i risultati attesi da questa pianificazione integrata: 

  • creazione e collocazione sul mercato di nuovi prodotti turistici; 
  • incremento dei flussi turistici; 
  • innalzamento della ‘capacità e qualità di accoglienza’ da parte delle popolazioni e delle strutture locali; 
  • incremento dei livelli occupazionali; 
  • aumento dell’integrazione tra le attività economiche del territorio; 
  • sviluppo e crescita di competenza degli operatori nel turismo sostenibile e di qualità.

Il Piano vuole fungere da guida per attivare e orientare l’interesse degli stakeholders locali verso la condivisione delle linee strategiche di sviluppo.

Riflessioni conclusive

Il processo di co-progettazione condiviso tra istituzioni, operatori turistici, associazioni locali dei comuni della Val d’Agri, finalizzato alla condivisione di un documento di indirizzo strategico per il rilancio turistico dell’area, rappresenta, ancor prima dell’approvazione degli Avvisi Pubblici promossi dal Ministero della Cultura per la rigenerazione dei borghi, un’esperienza molto interessante. Innanzitutto, nel metodo.

La scelta strategica sul piano territoriale è ricaduta sull’aggregazione sovra-comunale, come esito di una volontà condivisa di individuare comuni strategie di rigenerazione socio-culturale, turistica ed economica locale.

Emerge, poi, una diffusa consapevolezza sulla necessità di ‘agganciare’ e integrare il piano turistico locale a una più ampia strategia di sviluppo socio-economico, che possa garantire diritti di cittadinanza, servizi, un processo di potenziamento e innovazione del settore primario, una costante manutenzione del territorio e un obiettivo di conservazione della biodiversità, iniziative di formazione e capacity building a livello locale e interazioni forti tra aree rurali e aree urbane.

Quest’area, in sintesi, potrà conoscere un nuovo sviluppo solo attraverso la creazione e il consolidamento di reti collaborative, anche di tipo imprenditoriale. L’esperienza maturata per il Piano Turistico rappresenta di sicuro una buona pratica da cui continuare a disegnare, in forma condivisa, il futuro della Val d’Agri.

Note

  1. L’articolo è una sintesi del paper La strategia dei piccoli comuni in Basilicata nell’era Covid-19: da problema a risorsa. La co-progettazione del Piano Turistico Integrato della Val d’Agri, a firma Tiziana Battafarano (FEEM), Angelo Bencivenga (FEEM), Angela Pepe (FEEM), Annalisa Percoco (FEEM), edito sul Rapporto sul Turismo Italiano – IRISS – CNR – XXV Edizione 2022
  2. Fondazione Symbola – Unioncamere, Io sono Cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, Rapporto 2019
  3. ISTAT, Movimento turistico in Italia, gennaio-settembre 2021, https://www.istat.it/it/files//2022/01/REPORT_MOVIMENTOTURISTICO_2021.pdf
  4. Coldiretti-Ixè, Indagine 2021, https://www.coldiretti.it/economia/vacanze-3-italiani-su-4-nei-piccoli-borghi-per-paura-dei-contagi
  5. Nostra elaborazione su dati Google Trends al 31/12/202
  6. Nostra elaborazione su dati Google Trends al 31/12/2021
  7. L. Sinisgalli, Lucania, in L’ellisse. Poesie 1932-1972, Mondadori, 1974
  8. Nostra elaborazione su dati Movimento clienti 2019 – APT Basilicata.
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