L’adattamento oltre confine

Partenariati complessi per l’adattamento climatico di Area Vasta. L’esperienza di Fondazione Cariplo e della Strategia di Transizione Climatica

Autore

Elena Ferraioli, Vittoria Ridolfi

Data

16 Agosto 2023

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5' di lettura

DATA

16 Agosto 2023

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Introduzione

Le emissioni di gas serra hanno oggi raggiunto il livello più elevato negli ultimi 800.000 anni (IPCC, 2014) e, come ormai generalmente riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, questo aumento è legato principalmente alle azioni umane, alla crescita economica e all’incremento del consumo di combustibili fossili. Il cambiamento climatico è un fenomeno planetario con ricadute locali su sistemi naturali e antropici, che contribuiscono sia al peggioramento delle condizioni di vita degli abitanti, che alla riduzione della capacità dei territori di far fronte a shock e stress.

L’emergenza climatica stessa ha contribuito a diffondere l’urgenza di ripensare e riorganizzare spazi urbani, sistemi e comunità al fine di renderli più consapevoli e adattivi. In quest’ottica, per favorire la transizione climatica, si rende necessario ripensare in chiave sostenibile e virtuosa i modelli di sviluppo e gestione delle città.

Come sta avvenendo globalmente, anche in Italia le amministrazioni si stanno muovendo, in molti casi individualmente, in ambito politico e normativo al fine di contrastare il clima che cambia. Recentemente alcune Regioni, Città metropolitane e Comuni italiani, hanno infatti deciso di affrontare la grande sfida climatica promuovendo progetti e iniziative che puntano alla pianificazione e gestione del territorio urbano in ottica di adattamento ai cambiamenti climatici, in coerenza con gli attuali indirizzi, politiche e normative provenienti dai livelli sovraordinati, tanto nazionali (Regioni e Stato) quanto internazionali (Unione Europea).

Un virtuoso tentativo di messa a sistema di una metodologia di lavoro sulla transizione climatica, che ad oggi ha visto coinvolti molteplici territori, è quello costruito da Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto F2C – Fondazione Cariplo per il Clima, che nel 2019, ha lanciato la Call for Ideas Strategia Clima per sostenere processi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, quali la diminuzione delle emissioni climalteranti, la riduzione della vulnerabilità ai fenomeni meteorologici estremi, nonché iniziative di sensibilizzazione e diffusione di conoscenza scientifica nei confronti di istituzioni e cittadinanza sugli impatti del riscaldamento globale. L’aspetto virtuoso di tale iniziativa si riflette proprio nel supporto di piccole-medie realtà che presentano una forte necessità di adattare i propri territori, ma che probabilmente, senza un’attivazione comune e le adeguate competenze tecniche e metodologiche, faticano a definire approcci risolutivi integrati e a costruire percorsi di adattamento al cambiamento climatico in modo autonomo. L’obiettivo specifico della Call, infatti, è proprio quello di sostenere e attuare processi di ridefinizione delle politiche territoriali a medio e lungo termine, promuovendo una concreta operatività progettuale sui contesti territoriali interessati, attraverso la co-progettazione di una Strategia di Transizione Climatica (STC) e nella successiva realizzazione di interventi e misure puntuali, ma anche alla revisione degli strumenti urbanistici, al capacity building per i tecnici comunali e al coinvolgimento della cittadinanza e monitoraggio climatico. Inoltre, come ormai è evidente agli occhi di tutti, dagli esperti e professionisti sino alla cittadinanza, gli impatti del cambiamento climatico non tengono assolutamente conto dei confini amministrativi: l’iniziativa di Fondazione Cariplo permette di attivare piccole municipalità in modo corale, strutturando partenariati complessi con il fine ultimo di promuovere l’agire comune prevedendo l’integrazione e l’interazione tra pubbliche amministrazioni di territori contermini.

Le Strategie di Transizione Climatica

Nel contesto lombardo (Fig. 1), al fine di incentivare la costruzione di territori adattivi e comunità climate-proof, una serie di soggetti territoriali, inclusi comuni di media o grande dimensione fino ad aggregazioni di piccoli comuni, ha deciso di intraprendere il processo di elaborazione di una Strategia di Transizione Climatica, prendendo parte alla Call lanciata da Fondazione Cariplo. Il processo di transizione avviato dai diversi partenariati ha offerto l’opportunità agli enti locali di redigere strumenti urbanistici sovralocali realmente attuativi in ambito di adattamento climatico, e, di conseguenza, di progettare spazi urbani salubri, favorendo una pianificazione human-centred e offrendo una maggiore vivibilità del territorio. 

L’agire comune: i casi brianzoli

Nella Brianza Ovest, si sono attivate in particolare due alleanze territoriali, costituite da amministrazioni pubbliche, enti gestori di aree naturalistiche ed enti del terzo settore, che hanno lavorato alla redazione di due strategie:

Entrambe le STC si basano sulla definizione di una solida e duratura struttura di coordinamento, sulla costruzione di un quadro conoscitivo per la valutazione delle vulnerabilità e della relativa capacità di adattamento e sull’individuazione di obiettivi strategici da perseguire in maniera integrata e condivisa al fine di garantire un quadro di coerenza tra tutte le azioni, evidenziandone le relazioni, mettendo in luce gli spazi di miglioramento futuro e rafforzando l’azione sovracomunale. Inoltre, risulta fondamentale all’interno della STC, l’individuazione e la progettazione delle possibili misure di adattamento, mitigazione e governance, capaci di incidere sulla vivibilità dell’ambiente urbano e sull’incremento della resilienza climatica, favorendo il benessere dell’intera comunità e la rinaturazione del territorio. In particolare le due strategie di transizione hanno individuato azioni di adattamento volte all’incremento della mobilità sostenibile, promuovendo nuovi percorsi di ciclabilità sovracomunale, nel caso di AgriCiclo2030, e interventi di depavimentazione e di sistemazione idraulica forestale nel caso di Brianza Cambia Clima

Con la stesura di entrambe le Strategie di Transizione Climatica, il territorio della Brianza Ovest mira dunque all’attuazione di politiche e alla messa a sistema di strumenti di pianificazione locali e sovralocali, finalizzati alla costruzione di habitat confortevoli e maggiormente fruibili dalla cittadinanza.

L’agire comune: il caso mantovano

Anche nel mantovano, l’associazione dei comuni di Mantova, Curtatone, Marmirolo, Porto Mantovano, San Giorgio Bigarello e l’Unione Colli Mantovani, insieme all’ente Parco del Mincio e l’Associazione Alkémica, nella seconda metà del 2020, ha costituito il partenariato di ACE3T-CLIMA Acqua, Calore ed Energia: 3 pilastri per la Transizione CLImatica del Mantovano partecipando, come per i comuni brianzoli, alla costruzione della Strategia di Transizione Climatica. È necessario sottolineare, però, che nel 2017 l’amministrazione locale della città di Mantova ha partecipato al progetto Mantova Resiliente, redigendo le Linee guida per il piano di adattamento della città di Mantova, con l’obiettivo generale di aumentare la resilienza del territorio mantovano agli impatti dei cambiamenti climatici, definendo i punti chiave, procedurali e fisici, dell’adattamento al clima. Proprio grazie al forte desiderio da parte dell’amministrazione di prendere parte ad iniziative e progetti virtuosi volti ad incrementare la capacità adattativa del proprio territorio anche oltre i confini comunali, si è costituito il partenariato ACE3T-CLIMA, cha ha portato alla realizzazione della strategia climatica.

Nel contesto mantovano, la STC, in accordo con gli strumenti strategici e di pianificazione sovraordinati e in linea con i progetti già avviati da Comuni e dalle istituzioni, rappresenta, infatti, una strategia operativa in grado di orientare i processi decisionali delle amministrazioni pubbliche creando nuove politiche di sviluppo urbano resiliente e di miglioramento del benessere, strutturandosi proprio come strumento di connessione tra le diverse municipalità. L’adattamento climatico si traduce infatti in azioni di forestazione urbana, di incremento della mobilità lenta e nell’attuazione di Nature-based Solutions (NbS) in grado di mitigare gli effetti degli allagamenti urbani e delle isole di calore urbano.

Partenariati complessi per una transizione climatica collettiva 

Grazie all’esempio dei diversi partenariati, il contesto italiano si sta mobilitando per incrementare la resilienza dei propri territori. Ciò che risulta innovativo all’interno delle esperienze di Fondazione Cariplo, è proprio la costruzione di un processo metodologico strutturato che possa essere replicabile in altri diversi contesti del territorio italiano, sempre valorizzando l’identità e la specificità dei luoghi. La metodologia comune implementata per i tre progetti ha permesso di costruire un quadro completo dei diversi territori, portando all’adozione di:

  • Una struttura di coordinamento organica e ben definita;
  • Un quadro di conoscenze aggiornato e trasversale;
  • Una visione e obiettivi strategici condivisi;
  • Un quadro sinergico di azioni;
  • Il mainstreaming delle questioni climatiche all’interno degli strumenti di pianificazione.

Tale metodologia risulta essere una virtuosa buona pratica che sia da esempio per molte altre amministrazioni locali che necessitano di un supporto per far fronte a tutte quelle sfide che da oggi in avanti vengono e verranno poste dal cambiamento climatico. Attraverso il quadro tecnico e la metodologia implementata, infatti, le STC possono attivare azioni trasformative intercomunali attraverso il mainstreaming degli strumenti di pianificazione, la costruzione di una visione di medio-lungo periodo e l’individuazione di azioni concrete e diffuse da attuare sul territorio. Questi documenti, coordinati e condivisi dalle amministrazioni con gli stakeholder, possono inoltre dare stabilità, coerenza e continuità ai processi di transizione climatica che coinvolgono diversi soggetti e settori della PA.

La costruzione delle diverse STC rappresenta un intento innovativo nel contesto italiano e internazionale in ottica di resilienza, non solo per la promozione e la progettazione di azioni territoriali concrete di adattamento, ma anche grazie ai diversi indirizzi in termini di mitigazione: per trasformare i nostri territori, infatti, risulta ad oggi fondamentale rimodellare e integrare la pianificazione, costruendo nuove politiche di governance territoriale in grado di rendere i nostri spazi pronti per una corretta transizione climatica ed ecologica.

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