Un recente studio, pubblicato sulla rivista ACS Energy Letters e condotto dall’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Lecce e dal Dipartimento di matematica e fisica Ennio de Giorgi dell’Università del Salento, in collaborazione con altre istituzioni di ricerca, ha dimostrato che, mediante l’uso di tecniche ellissometriche avanzate, è possibile intervenire sulle modalità di propagazione della radiazione elettromagnetica visibile in elettrodi multistrato composti da strati di ossido e metallo.
Questo risultato ha consentito di realizzare elettrodi trasparenti in un ampio intervallo di angoli di incidenza della luce che, opportunamente inseriti in dispositivi optoelettronici come le celle solari a perovskite, permettono di raggiungere prestazioni record in termini di efficienza, di trasparenza e comfort visivo.
«Le prestazioni delle celle solari semitrasparenti a perovskite sono sempre state limitate dalla opacità caratteristica degli elettrodi adoperati nonché dalla riduzione della efficienza con l’angolo di incidenza dei raggi solari, un limite intrinseco dovuto alle leggi di Fresnel le quali stabiliscono che la quantità di luce riflessa tende ad aumentare con l’angolo con cui la luce incide su una superficie», spiega Marco Mazzeo, docente di fisica sperimentale della materia all’Università del Salento e ricercatore presso il Cnr-Nanotec. «Grazie allo studio della propagazione del segnale elettromagnetico attraverso strutture multistrato dielettrico/metallo, condotto mediante ellissometria avanzata, siamo riusciti a realizzare elettrodi che, dal punto di vista elettromagnetico, si comportano complessivamente come un mezzo trasparente, ad esempio l’aria».
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