Dall’inizio dell’Ottocento a oggi la temperatura globale si è innalzata di quasi un grado, tendenza che sta accelerando sempre di più negli ultimi anni.
La sua causa, ora ampiamente conosciuta, ossia l’effetto serra, è legata ad un continuo aumento in atmosfera dei gas serra, come l’anidride carbonica e il metano. Tra i vari settori che partecipano ad emettere questi gas, c’è l’agricoltura che ad oggi contribuisce per il 10-14% delle emissioni totali.
Agricoltura innovativa: un nuovo modello agricolo per ridurre l’impatto sul cambiamento climatico
Nonostante i sistemi agricoli siano diventati negli ultimi vent’anni estremamente efficienti grazie alle nuove tecnologie e innovazioni, il metodo convenzionale di produrre cibo, quello intensivo, ha causato gravi danni agli ecosistemi naturali. Per esempio la scomparsa di biodiversità, la deforestazione, l’utilizzo eccessivo di risorse naturali come acqua e suolo, l’inquinamento del suolo e delle acque a causa di accumulo e lisciviazione di sostanze inquinanti e l’aumento di consumo energetico.
Tutte queste conseguenze contribuiscono ogni giorno ai cambiamenti climatici, portando a effetti collaterali che hanno un impatto negativo diretto sull’agricoltura stessa. Le piogge diventano sempre più irregolari ed estreme. La disponibilità e accessibilità di acqua irrigua è incostante e centralizzata ed i suoli sono depauperati e privi di risorse. Gli sbalzi termici e la perdita delle stagioni compromettono il fisiologico ciclo di vita delle piante e dunque una perdita consistente delle produzioni.
Tra i paesi più a rischio ci sono quelli del sud Europa, tra cui l’Italia, dove si prevede che la produzione agricola sarà sempre più variabile, causando forti perdite economiche.
Per affrontare le nuove sfide ambientali, riducendo l’impatto dell’agricoltura sui cambiamenti climatici e allo stesso tempo rendendo i sistemi agricoli e le comunità rurali più resilienti, la FAO, Food and Agriculture Organization, ha proposto un nuovo modello agricolo chiamato Climate Smart Agriculture.
Si tratta di un approccio integrato in cui le innovazioni tecnologiche vengono combinate a tecniche di rigenerazione ecologica, con lo scopo di aumentare la sostenibilità ambientale e delle comunità rurali.
È fondamentale pensare all’efficienza, non più come a una massimizzazione di profitto o di produzione, ma come una rigenerazione delle risorse e una minimizzazione degli impatti sull’ecosistema. L’obiettivo è quello di rigenerare i sistemi agricoli e renderli una fonte di vita, di fertilità, di biodiversità, integranti con gli ecosistemi circostanti. Dovremmo sfruttare le innovazioni agricole per aumentare l’impatto positivo dell’agricoltura sull’ambiente e farlo diventare un servizio ecologico per l’ecosistema, anziché una minaccia.
Come rendere l’agricoltura sostenibile?
Eliminando le monoculture e diversificando le coltivazioni. Aumentando le rotazioni sui terreni e favorendo combinazioni colturali, soprattutto con le leguminose, che aumentano naturalmente la fertilità del terreno. Applicando gli input al terreno in modo più preciso e commisurato alle reali ed eterogenee esigenze colturali. Favorendo fertilizzanti naturali, sostituendo i pesticidi chimici con tecniche alternative quali la lotta biologica. Aumentando aree ecologiche tra i terreni, con piante e arbusti autoctoni per favorire la rigenerazione di biodiversità entomologica e faunistica.
Tutte queste soluzioni sono già state adottate in molte realtà agricole, sia in Italia che nel mondo.
La Commissione Europea ha stanziato per il periodo 2021-2027 importanti finanziamenti (PAC) per gli agricoltori di tutti i paesi europei – per agevolare una transizione agricola che abbracci sempre più queste nuove tecniche, declinate sulle specifiche caratteristiche e necessità locali.
È fondamentale, infatti, che ogni paese adotti un approccio integrato, adeguandolo alle sfide locali di sicurezza alimentare e di cambiamento climatico. Solo attraverso una transizione locale ma coordinata è possibile raggiungere un nuovo modello agricolo globale che sia equo e sostenibile in tutte le sue dimensioni.